Un teatro che non sia solo un salotto buono, ma un luogo di incontro e di confronto, di dialogo e di riflessione, uno spazio di vivifica elaborazione che proprio in questi giorni ha dato ulteriori, nuovi frutti. Per questo motivo – afferma l'assessore alla cultura Liana Tili – l'amministrazione comunale ha chiesto al gestore del teatro Subasio, Fontemaggiore Teatro Stabile di Innovazione, di inserire per la prima volta nella programmazione due appuntamenti per ricordare, non attraverso convegni e seminari ma attraverso una forma d'arte e di spettacolo, la guerra, i suoi orrori, le sue vittime e la condizione delle donne in Italia e nel mondo, troppo spesso proprio loro vittime”.
Il 27 gennaio e l'8 marzo sono quindi in programma al teatro Subasio due appuntamenti con protagoniste femminili, per dare voce alle donne, per ascoltare il loro punto di vista: in occasione della Giornata della memoria, il 27 gennaio andranno così in scena “Le Troiane” di Euripide ovvero la guerra di Troia vista attraverso gli occhi delle donne. Elena ed Ecuba, vincitrice e vinta, vittima e carnefice, raccontano una guerra antica ed epica, che può simboleggiarle tutte, una guerra che gli uomini hanno cantato e di cui loro invece denunciano gli orrori, svelano le atrocità, urlano il rifiuto.
Un testo teatrale sulla più antica guerra che la nostra cultura ricordi per un invito a non dimenticare nessuna guerra e nessuna vittima, a ricordarle tutte e tra esse sia le vittime dell'Olocausto che i martiri delle Foibe, a cui è dedicata, invece, la giornata del 10 febbraio.
L'8 marzo, in coincidenza con la Festa della donna, andrà in scena lo spettacolo “Le nuvole che passano”: sette donne in scena per cantare e narrare suggestioni provenienti da vari testi poetici e narrativi, da racconti e resoconti di migranti e migrazioni. Il tessuto drammaturgico si dipana e si intreccia da e intorno ad alcuni canti di area balcanico-slava e finisce con il raccontare, a metà strada tra l'epica e la lirica, frammenti di storie di migranti, evocando la tragedia recente dei popoli dell'ex-Jugoslavia e delle aree limitrofe, lacerati da guerre e lotte intestine, all'indomani del tramonto e della caduta del comunismo, segnati da un flusso migratorio portatore di sogni infranti, tra i quali quel “sogno di una cosa” di pasoliniana memoria che ha attraversato tutto il Novecento.
Entrambi gli spettacoli sono fuori abbonamento. L'ingresso è gratuito. Per informazioni: Fontemaggiore Teatro Stabile di Innovazione 075.5289555, www.fontemaggiore.it, Teatro Subasio 0742/301689.