Al Parco dei cigni di Città di Castello è arrivata la cicogna. Questa mattina (venerdì 24 maggio) si sono dischiuse tre delle cinque uova deposte dalla mamma cigno Gisella, nell’isolotto centrale dello stagno del Parco di Rignaldello. A fare la scoperta Alberto Alunni, membro del direttivo di Arcicaccia, che gestisce la struttura, e che si è complimentato per primo con Checco, il cigno maschio, storico inquilino del lago. La nascita, spettacolare e rara per un parco pubblico, si candida a diventare l’evento dell’estate.
“I cigni sono animali selvatici, come tali li trattiamo, anche se Checco è a suo modo molto affettuoso e spesso si comporta più come un cane che come un cigno – dice Alunni – In realtà Checco, che ora si mostra come un padre amorevole, tenendo lontani gli estranei dalla recinzione, ben presto, ad ottobre, terminato l’addestramento e come vuole la loro natura, scaccerà i figli per tornare ad essere, insieme a Gisella, l’unico re dello stagno”.
Fino all’autunno però lo spettacolo della famigliola a spasso per il laghetto sarà assicurato. “Ci vorrà ancora qualche giorno prima che i piccoli scendano in acqua. Il periodo di adattamento prevede che si asciughi il piumaggio con cui nascono e che le uova siano completamente dischiuse. Una nidiata di cinque esemplari è davvero straordinaria per la nostra coppia, ci auguriamo che tutti riescano a sopravvivere”.
Nell’ambito della riqualificazione dell’asta del Tevere, il parco ambientale di Rignaldello ha subito un profondo restyling, che ha interessato lago, area gioco, percorsi, spazi verdi e ingressi. Dal 2016 un impianto di fitodepurazione garantisce la filtrazione e, dunque, la pulizia delle acque del laghetto, dove vivono i cigni, ma anche specie migratorie come i germani (ce ne sono 14 esemplari), pesci d’acqua dolce ma anche tartarughe. Il parco offre anche esperienze ambientali innovative grazie a cinque aree tematiche (percorso sensoriale, lettini aromatici, accampamento indiano, area lettura e percorso per la caccia alle impronte) e un centro servizi ambientale con materiale informativo e pubblicazioni a carattere divulgativo per scuole, associazioni e turisti.
Del parco si occupa il direttivo di Arcicaccia, composto dal presidente Luigi Falleri e dai consiglieri Giampaolo Zandrini e Alberto Alunni, che per il cigno Checco ha un debole: “Non c’è bisogno di fare inviti ufficiali – dice quest’ultimo – il parco è molto frequentato ma i nuovi cigni sono un documentario visto in diretta, interessante e curioso per tutti i tifernati, grandi e meno grandi”.