AL NUOVO OSPEDALE "SAN GIOVANNI BATTISTA" DI FOLIGNO È SORTO IL "VERDE IN TERRAZZA" (Foto TO®) - Tuttoggi.info

AL NUOVO OSPEDALE “SAN GIOVANNI BATTISTA” DI FOLIGNO È SORTO IL “VERDE IN TERRAZZA” (Foto TO®)

Redazione

AL NUOVO OSPEDALE “SAN GIOVANNI BATTISTA” DI FOLIGNO È SORTO IL “VERDE IN TERRAZZA” (Foto TO®)

Sab, 16/07/2011 - 14:12

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Migliorare il confort e l’accoglienza all’interno del reparto di neuroriabilitazione del Nuovo Ospedale “San Giovanni Battista” di Foligno attraverso l’utilizzo delle proprietà benefiche del verde. È questo l’obiettivo di “Verde in Terrazza”, il progetto ideato dall’architetto Enrica Bizzarri in collaborazione con il dottor Mauro Zampolini, responsabile del Dipartimento di Riabilitazione Unità Gravi Cerebrolesioni Acquisite – Unità Ictus e progettisti esperti in verde terapeutico, tramite il contributo di aziende locali – sono loro che hanno fornito gli impianti, gli arredi e le piante – e grazie al sostegno dell’AUCLA (Associazione Umbra Cerebrolesioni Acquisite).
Il verde, oltre alla sua funzione estetica, rappresenta infatti un valido strumento terapeutico, sia per i pazienti e i familiari che per gli operatori, grazie al contatto visivo e fisico con le piante. Dando uno sguardo alla ricerca, ne esce che il rapporto attivo o passivo con piante e/o giardini può essere d’aiuto nel corso del processo riabilitativo riducendo la richiesta di analgesici e la durata della degenza (Ulrich, 1984), provocando un abbassamento della pressione sanguigna (Lewis e Mattson, 1988) ed evidenziando sensazioni diffuse di maggior benessere psicofisico (Kidd, 2000).
Entrando in un ospedale, spesso, si sperimenta la perdita di controllo: sono gli altri che decidono cosa si deve mangiare, dove e quando andare a dormire, come vestirsi e quando il dottore verrà in visita. La perdita di controllo produce stress e peggiora i processi di guarigione, per questo uno spazio verde è il luogo dove è possibile incrementare il senso del controllo. Poter uscire in uno spazio verde e decidere dove sostare, ma anche se stare soli o in compagnia, migliora il senso del controllo e la possibilità di supporto sociale. Il verde come terapia, oltre che negli ospedali, è proponibile nei centri di assistenza anziani e malati di Alzheimer, nei reparti pediatrici, nei centri di riabilitazione motoria e psichiatrica, nelle strutture per ciechi e ipovedenti, nelle strutture di assistenza malati terminali (hospices), nei centri di recupero tossicodipendenze, nei carceri e nei centri di accoglienza per rifugiati. Elementi essenziali per una terrazza verde sono quelli di offrire una stimolazione sensoriale quanto più completa attraverso una varietà di colori, profumi, sapori, suoni, sensazioni tattili, forme e volumi, un’atmosfera domestica, libertà di movimento e di sosta e piante riconoscibili, comunemente presenti nei giardini e in campagna, ma anche piante insolite, per stimolare la memoria e la curiosità. Specifiche tecniche, invece, sono quelle di migliorare l’accessibilità, un impianto idrico per irrigazione a goccia e fontanella, un impianto di illuminazione, fruibilità facilitata dagli arredi, cura e manutenzione costante e infine predisposizione di segnaletica. Le piante che fanno parte del “Verde in Terrazza” sono invece la rosa, l’hemerocallis, la fragola, l’escalonia e il corbezzolo per risvegliare il colore, il sapore e la percezione, il bosso, l’edera, l’olivo, il teucrium e il pittosforo per valutare le dimensioni, la consistenza e la qualità, la lavanda, il timo, la salvia, il gelsomino, il rosmarino e il pelargonium per stimolare la memoria, i ricordi e le esperienze e la stipa, lo stachys, il pennisetum e il miscanthus per sentire la musica del vento e il fruscio delle foglie.
“L’idea del progetto ‘Verde in Terrazza’ è venuta trovandomi nel reparto del dottor Zampolini come parente di un paziente e passando in ospedale diverse ore, molti giorni e poi mesi. Questo mi ha fatto rendere conto di come le persone che fanno assistenza passano il tempo in situazioni scomode e frustranti senza poter avere un distacco psicologico” ha spiegato la dottoressa Bizzarri. “Nel reparto c’era questa grande terrazza in bella vista che veniva utilizzata da parenti, assistenti e staff, così l’idea è partita dal verde terapeutico, un campo di studi molto recente. In Italia l’attenzione su questa importantissima avanguardia risale solo agli inizi del 2000. La prima difficoltà riscontrata nella realizzazione della terrazza verde è stata la mancanza di fondi, che mi ha portato a cercare la somma di denaro presso locali, una ricerca che poi si è rivelata molto più semplice del previsto. Le prime aziende hanno infatti dato la loro disponibilità e si sono dimostrati sensibili, aderendo con entusiasmo e volontà di collaborazione. In più, il dottor Zampolini e il suo staff hanno sposato perfettamente l’idea del progetto e la realizzazione si è rivelata abbastanza rapida. Il 7 luglio sono iniziati i lavori e sono state due giornate particolarmente intense e di straordinaria collaborazione. Un lavoro davvero entusiasmante”.
“Il progetto ‘Verde in Terrazza’ rientra nella nostra logica della riabilitazione non di un solo muscolo ma globale” ha invece spiegato il dottor Zampolini. “Nei nostri casi è necessario stimolare i pazienti dal punto di vista sia motoria che sensoriale e quest’idea è venuta assieme all’architetto Bizzarri, il cui incontro è stato quasi voluto. È un approccio riabilitativo innovativo, un approccio naturalistico che risponde alla nostra idea di riabilitazione totale della persona e che coincide con il terzo anno dell’apertura del reparto. È stato dunque quasi naturale accettare anche perché niente è casuale ma è perfettamente inserito nella nostra logica”. Per il direttore generale della Asl n. 3, Gigliola Rosignoli, “sono stati tre anni importantissimi in cui si è inserito un progetto che ha trovato risultati eccellenti. Non solo abbellisce l’ospedale ma rappresenta un salto di qualità. Questo sogno si è realizzato e c’è grande voglia di fare e appartenere quando si condivide un progetto di questo tipo, la cui funzione è totalizzante: riportare il paziente nel suo habitat di vita. Tutto questo per far sì che la struttura diventi un’eccellenza, nonostante siamo alle soglie della schizofrenia con tagli ai servizi. Se questi progetti si realizzano è perché c’è gente che ci crede e questo dimostra il grande senso di appartenenza della cittadinanza e delle persone rispetto a questa struttura, nel bene come nel male. Qui ci sono specificità e servizi perché c’è collettività. Molti pazienti vengono da fuori città e se ci si fa conoscere è perché c’è qualità”.
Non è voluta mancare all’evento di presentazione e inaugurazione della Terrazza Verde nemmeno l’assessore Rita Zampolini, che ha portato “l’apprezzamento dell’amministrazione comunale per questo progetto. C’è senso di appartenenza, c’è la forza delle associazioni e degli imprenditori che non è così scontato. Qualcuno pensa che questi progetti sono ornamentali ma in realtà sono fondamentali per la dignità della persona”.
Gli sponsor che si sono adoperati per il progetto ‘Verde in Terrazza’ sono i Vivai Sara 2 (piante, terra), Pianelli (componenti strutturali), Fantauzzi Home Design (mobili), Ferrata (impianti idrosanitari), International Inner Wheel (posaceneri, spille), I.m.a.r. Falegnameria (mensole di legno), Corniceria Monnalisa (cornici), Attivamente (stampe, pannelli illustrativi), Gruppo Metelli (manutenzione per i prossimi due anni) e Erika e Laura.
Uno spazio verde in ospedale: meno stress per pazienti, personale e visitatori.

(Elisa Panetto)

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