Caro Giancarlo, il tempo vola e quando mi guardo indietro e ripenso a quella sera del 31 gennaio di tre anni fa, la cosa ancora mi sembra impossibile.
Era di lunedì e tu eri passato qui in ufficio il pomeriggio, anticipando di un giorno la tua solita visita settimanale, tanto che il solo fatto di vederti mi aveva fatto perdere, per un attimo, la percezione del tempo, prontamente restituitami dalla funzione ora e data del mio PC.
Ci siamo parlati, abbiamo fatto le solite considerazioni, sempre uguali, ma sempre diverse, sulla serata del sabato precedente, occasione in cui, grazie ad una scontata festa Ceres, avevamo riscosso un buon successo in una stagione che stentava a decollare.
Il Carnevale era iniziato bene ed era tutto pronto per la classica serata Anni '70, attesa da tutti noi come l'evento capace di darci lo sprint necessario per arrivare a fine stagione ed io, Marco e Lele ci stavamo preparando al meglio per l'occasione …. avevamo anche preparato un biglietto che ti vedeva protagonista, naturalmente a tua insaputa, per farci due risate con i tuoi commenti e le tue lacrime da coccodrillo.
Ed invece la sorpresa ce l'hai fatta tu, una vita da protagonista con una uscita di scena a sensazione: mi rimane il ricordo della Chiesa del S. Cuore piena di gente, quella gente che tu, da anni, ogni sabato attendevi nervosamente sulla porta della tua Tartaruga. Pietro Manna