Istituire una “No Tax Area” per le nuove attività artigianali e commerciali del centro storico di Gubbio. A richiederlo è la Lega, con una mozione del consigliere Michele Carini, che intende prima di tutto contrastare il generale spopolamento del cuore della città, causato in parte “da una spregiudicata realizzazione di centri commerciali che, spesso più appetibili, stanno soffocando gran parte del commercio al minuto inserito nei centri urbani”.
Carini, nel documento, chiede a sindaco e giunta di convocare un tavolo tecnico, con la partecipazione di consiglieri, assessori di riferimento e dirigenti del servizio tributi, in cui discutere i possibili strumenti da realizzare per invertire la rotta. Per il rappresentante del Carroccio occorre “predisporre una ‘No Tax area’, adottando provvedimenti relativi alla concessione di agevolazioni in favore di quei soggetti imprenditoriali che procedono alla riapertura di attività in centro storico, agendo sulle aliquote Imu e Tari”.
Oltre a questo Carini chiede di coinvolgere le associazioni di categoria di proprietari di immobili e inquilini, per definire anche “locazioni di maggior favore rispetto all’attuale previsione fiscale del ‘Canone concordato’“: per esempio maggiorando lo sgravio Imu sull’immobile oltre il 40% anziché l’attuale 25%.
La Lega propone infine di stilare un regolamento per poter individuare le categorie economiche che dovrebbero beneficiare di tale provvedimento, privilegiando commercio di vicinato ed artigianato, nonché l’esclusione di altre categorie, “soggetti che subentrano in attività già precedentemente interrotte e le riaperture a seguito di cessioni“.