31 milioni di euro per la società di informazione e 21 milioni per l’Agenza digitale. E ancora: banda ultra larga e progetti per lo sviluppo e l’innovazione, per un totale di 100 milioni di investimento. Questo quanto relativo alle “Linee guida strategiche per lo sviluppo della società dell’informazione”, che questo pomeriggio il Consiglio Regionale dell’Umbria ha approvato a maggioranza con 11 voti favorevoli. Compatta si è invece astenuta l’opposizione, che ha deciso dunque di non votare l’atto di linee guida. “Manca il coinvolgimento dei privati e della associazioni di categoria”, ha detto Raffaele Nevi (FI), relatore di minoranza, “Deve essere superata la primazia del pubblico, che invece deve limitarsi ad un ruolo di controllo”, ha continuato.
Al netto delle posizioni politiche, si tratta di un progetto che, come si legge nella relazione finale, persegue anche obiettivi strategici interregionali, seguendo il protocollo d’intesa tra le Umbria, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Lazio e l’Agenzia per l’Italia digitale per l’attuazione dell’agenda digitale nella programmazione 2014-2020 (cosiddetto “Cluster dell’Italia Mediana”), così come la strategia europea per il “Digital Single Market” (Mercato unico digitale).
Nel dettaglio
Anzitutto le tempistiche: parliamo infatti del periodo 2014-2017, e di un investimento da parte della Regione di circa 31milioni di euro, incrementando gli investimenti per l’Agenda digitale di altri 21milioni, alcuni già chiusi, alcuni in fase di design, alcuni in corso. “L’Agenda digitale persegue la crescita socio-economica della Regione – ha dichiarato in seduta il consigliere del PD, Andrea Smacchi – attraverso tre chiavi:
- servizi attorno alle esigenze dei cittadini,
- cambiamento tecnologico organizzativo,
- apertura e collaborazione al cambiamento.
Chiavi che mirano a unire pubblico e privato perseguendo cinque missioni:
- Capitale umano e uso internet,
- Imprese e integrazione tecnologie digitali,
- Territorio smart e qualità,
- Servizi pubblici digitali (compresa la salute elettronica),
- Connettività per la banda ultra larga.
Siamo tutti consapevoli che il digitale rappresenta la base in ogni settore in cui si sviluppano politiche regionali e non un settore di intervento a se stante. Per questo la nostra Regione ha effettuato un investimento importante circa 100 milioni di euro complessivi per l’Agenda digitale, la banda ultra larga e i progetti per lo sviluppo e l’innovazione”.
I progetti in dettaglio
Tra i progetti nello specifico troviamo, ad esempio:
- la realizzazione del MODH, Monteluce Digital Factory Lab (4,9 milioni);
- la migrazione digitale delle partecipate (Sviluppumbria, Adisu, Ater, etc.);
- la banca dati microzonazione sismica;
- diversi piani per la pubblicazione di dati riguardanti il turismo (Open Data 2015, LinkedUmbria o il servizio digitale interoperabili attraverso la rete regionale di stazioni GPS-Umbria);
- il sistema di anagrafe sanitaria.
All’interno della società dell’informazione, dunque, compaiono:
- la progettazione Digipass, che nello specifico coinvolge i Comuni dell’Umbria, e individua luoghi pubblici di accesso assistito al digitale e per lo sviluppo della cultura digitale con una allocazione di 2,6 milioni €;
- la progettazione dell’hotspot wifi Umbria, che prevede anche funzionalità di roaming, oltre a maggiore sicurezza e filtraggio. Il passato progetto UmbriaWiFi aveva già realizzato 58 hot spot pubblici (27 indoor, 31 outdoor) nella precedente legislatura;
- il finanziamento ICT per le imprese, con l’e-commerce inserito come tema nel “Testo unico del Commercio”. Si punta in particolare sul finanziamento del cloud computing, con il bando “Sportello per l’innovazione digitale delle imprese” con uno stanziamento iniziale di 1,8 milioni di € per finanziare le PMI umbre;
- il finanziamento alle imprese culturali (altri 1,8 milioni di euro).
I 7 astenuti
Ma, come detto, per l’opposizione non basta. Fronte compatto, dunque, e via con l’astensione, in attesa, per Nevi di “maggiore attenzione alla sussidiarietà orizzontale”. Per Carbonari (M5S), “l’Umbria è in forte ritardo in una delle sfide più importanti, che la Regione sta perdendo. Lo sviluppo del digitale è fondamentale per il rilancio dell’economia dell’Unione europea per il prossimo decennio”. E infine Ricci (RdP), “il piano, con la piattaforma si pone un tema centrale a cui cerca di dare una risposta: la gestione dei tanti dati che oggi produciamo. Non dobbiamo duplicarli ma coordinarli e aggiornarli. Per la Cna solo il 20 per cento degli iscritti in Umbria ha un sito internet adeguato. Questo ci dà la misura del lavoro da fare”.
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