Aeroporto, la Regione guarda alla Germania, in cerca di un secondo hub internazionale, e punta ad implementare i voli nel periodo autunnale e invernale, anche per destegionalizzare il turismo in ingresso. E poi ampliare il ruolo della seconda compagnia low cost, Wizz air. Queste le indicazioni che accompagnano il piano industriale approvato dai soci di Sase, la società pubblico-privata che gestisce lo scalo umbro. Un piano che per l’anno 2022 è già stato realizzato, con 16 rotte (10 internazionali e 6 nazionali) e nuove mete. E un hub internazionale del calibro di Londra Heathrow, porta degli Usa e del Sud Est asiatico, servito con una delle compagnie più prestigiose del mondo la British Airways. A cui, appunto, si intende aggiungere un altro hub internazionale in Germania, per l’importanza del turismo in ingresso nord Europeo, ma anche per l’interesse delle imprese umbre verso quei mercati. Un piano con il quale si punta a raggiungere l’obiettivo di 300.000 passeggeri. “Che sarebbe record di sempre – ricorda la presidente della Regione, Donatella Tesei – nonostante la guerra in Europa, e con il pareggio di bilancio”.
Che rivendica al proprio esecutivo di aver creduto nell’importanza dello scalo umbro. Passando, dice più volte, “dalle parole ai fatti”. Con l’aumento di capitale, che andava necessariamente fatto per salvare l’aeroporto. E con un piano industriale ambizioso. Insieme alle legge regionale che finalmente consente una programmazione pluriennale, garantendo 12 milioni di euro nel triennio.
“La scelta fatta di continuare ad avere un aeroporto in Umbria, sia a disposizione degli umbri sia per l’azione fondamentale di incoming – prosegue Tesei – è stata una precisa scelta di questo governo regionale, che rivendico con orgoglio e, oggi, con soddisfazione. Un aeroporto che abbiamo dunque salvato e risanato: nel 2021 il bilancio ha chiuso in pareggio e, nonostante 6 mesi di fermo Covid, sono stati circa 145.000 i passeggeri che hanno utilizzato lo scalo”.
Nonostante l’emergenza Covid non sia terminata e le tensioni geopolitiche incidano, almeno sul costo del carburante, raddoppiato nelle ultime sei settimane. Tuttavia, “le persone hanno una gran voglia di muoversi”, afferma il presidente Stefano Panato, valutando con soddisfazione il trend nei primi tre mesi dell’anno e nel periodo di Pasqua, in cui è stato segnato il numero massimo di voli, con numeri dei passeggeri tornati ai livelli pre-Covid.
“Ora non solo il piano industriale va realizzato anno per anno, ma va fatto crescere” prosegue Tesei. Che aggiunge: “Non è di secondo piano l’azione di marketing nelle capitali di destinazione per far conoscere sempre più l’Umbria. E dobbiamo categoricamente conseguire tutto questo con il pareggio di bilancio”.
Nel frattempo proseguono le interlocuzioni per individuare un partner privato del settore. Con le trattative avviate frenate dalla pandemia. La ricerca del partner privato continua, anche perché i Comuni soci sono in difficoltà. Perugia, che deve sborsare 280mila euro l’anno, attende l’assestamento di bilancio per vedere se i soldi in casa ci saranno, viste anche le ristrettezze dovute all’aumento di alcune voci di spesa, a cominciare da quelle energetiche. E pure da Assisi, che deve mettere sul piatto 220mila euro l’anno, la sindaca Proietti lamenta il fatto che non siano state accolte le istanze per spingere sul turismo religioso.
Una valorizzazione che passa anche attraverso i collegamenti infrastrutturali, stradali e soprattutto ferroviari. E’ praticamente fatto l’accordo con il Ministero per avere una stazione ferroviaria all’aeroporto, che sia anche di servizio per Umbriafiere. Altre interlocuzioni sono in corso per l’area ternana e, su Perugia, per consentire un collegamento ferroviario alla Perugina.
Infrastrutture “per le quali stiamo attraendo opere e fondi record del Pnrr” rivendica Tesei. Che conclude: “E’ un lavoro complesso i cui frutti si vedranno nel lungo periodo. Mentre l’aeroporto, così come l’alta velocità, è l’acceleratore A breve dei nostri collegamenti di cui abbiamo disperatamente bisogno. Ogni rotta in più è da subito vita ed economia per la nostra splendida Umbria”.