Ufficialmente l’obiettivo è veder transitare nel corso del 2023, all’aeroporto San Francesco di Assisi, 450mila passeggeri. Ma la governatrice umbra Donatella Tesei alza l’asticella a mezzo milione di passeggeri. Anche perché già a gennaio di quest’anno, rispetto allo stesso mese di un 2022 che ha fatto toccare il record di 370mila passeggeri, si è registrato già un incremento del 168 per cento.
Per l’estate 2023 (che commercialmente inizierà a marzo) si toccheranno i 100 voli settimanali, di cui il 70 per cento internazionali, con cinque compagnie: Ryanair, British, Wizz Air, Transavia e Albawings.
Le nuove rotte saranno Cracovia ed Olbia (quest’ultima in fase di definizione, con gli slot richiesti dalla nuova compagnia Aeroitalia all’Enac per poter utilizzare lo scalo sardo).
Saranno inoltre potenziate 7 rotte già esistenti,
Questo l’elenco dei voli per la stagione estiva:
Regione e Sase sono in cerca di finanziatori per collegare l’aeroporto dell’Umbria con lo scalo di Francoforte, fondamentale hub internazionale. La Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e Confindustria (pronta a rientrare anche nella compagine societaria dello scalo) hanno comunicato di poter coprire il 15 per cento del fabbisogno, pari a 1,2 milioni di euro.
L’ipotesi con cui si sta ragionando con Lufthansa è quella di avere tre voli settimanali. La governatrice Tesei vede lo scalo tedesco, anche come “finestra” sul mondo, interessante per tutto il periodo dell’anno. Per questo ha lanciato un appello alle forze economiche per consentire all’Umbria di cogliere questa opportunità.
Così come interessante viene considerata l’ipotesi di un ripristino dei voli da e per Milano, sulle quali sono in corso interlocuzioni con Ita. La compagnia italiana ha però chiesto una cifra “astronomica”, 5 milioni di euro l’anno. Anche perché occorrerebbe provvedere anche ai costi dell’alloggio dell’equipaggio in Umbria e della sosta dell’aeromobile.
Tesei parlerà con il ministro Salvini circa la possibilità che l’Umbria, al centro dell’Italia ma isolata come un’isola, venga riconosciuto il contributo della continuità territoriale (quella che spetta ad esempio alle isole). Che però potrà coprire il 50 per cento dei costi. Insomma, nel migliore dei casi ci sarebbero da reperire ulteriori 2 milioni e mezzo di euro.
Valutazioni che devono essere fatte anche rispetto al collegamento con Milano assicurato dal Frecciarossa, che costa all’Umbria 2,8 milioni di euro. I due collegamenti, comunque, ha chiarito la governatrice, non sarebbero alternativi. Anche se, confermato per il 2023, l’accordo per il Frecciarossa nel 2024 andrà comunque rinegoziato.
Per Tesei, comunque, un collegamento aereo con una città dinamica qual è Milano potrebbe aprire importanti prospettive per l’Umbria, soprattutto dal punto di vista turistico.
Lo scalo umbro è andato in sofferenza con i flussi già dalla scorsa estate, quando è stata superata quota 250mila passeggeri. Per questo, si provvederà a tamponare realizzando un secondo nastro per i bagagli ed entro la fine dell’anno un quarto gate, che consentirà di servire 200 passeggeri simultaneamente. Il costo di questi lavori è di circa 850 mila euro, che la Regione metterà tra i contributi allo scalo.
Lo spazio sarà trovato attraverso una diversa collocazione degli uffici, all’esterno dell’aeroporto.
Per il futuro, però, con questi ritmi di crescita (sono in corso ulteriori interlocuzioni con importanti compagnie aeree) l’aeroporto, già piccolo nonostante fosse stato progettato per 500mila passeggeri, avrebbe bisogno di ulteriori interventi.
Valutazioni che faranno i soci e il nuovo Cda, visto che quello attuale è in scadenza. Tesei ha detto chiaramente che, con i risultati raggiunti, Tesei andrebbe per la riconferma dei veritici della società che gestisce lo scalo umbro. Ma si sta valutando la disponibilità, soprattutto del presidente Orazio Panato. Che però, parlando dell’aeroporto parla oltre la prospettiva del 2023.
Piani ambiziosi, ma raggiungibili, visto che gli obiettivi fissati sono stati centrati con un anno di anticipo. Servono però anche risorse private. Su quelle pubbliche, Tesei non ha dubbi: sull’aeroporto la Regione deve investire, perché è il mezzo più immediato, in attesa del completamento di grandi opere viarie, per far uscire l’Umbria dal suo isolamento.