Condannato a dieci anni, il doppio rispetto a quanto chiesto dal pm. Una pena esemplare per l’uomo, un cittadino albanese 25enne (un anno in meno all’epoca dei fatti) arrestato per aver adescato su Facebook una perugina 31enne (difesa da Daica Rometta) e per averla poi violentata.
Il pm aveva richiesto una pena di cinque anni e quattro mesi, praticamente raddoppiata dal collegio presieduto dal giudice Marco Verola, anche in considerazione del fatto che l’uomo (difeso da Giovanni Picuti ed Elena Torresi, che hanno già annunciato ricorso in appello) era stato condannato in passato a tre anni e mezzo di carcere per aver rapinato e violentato una prostituta.
Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, lo straniero, 24enne all’epoca dei fatti avvenuti all’incirca un anno fa, aveva contattato la 31enne perugina su Facebook, dove era iscritto con una foto e un nome falso, Marco.
Il giovane aveva convinto la donna, sposata, a scambiarsi foto in pose sexy (sempre vestita), per poi ricattarla fingendo che una terza persona era entrata in possesso degli scatti che minacciava di diffondere in città e al marito della vittima.
In cambio del silenzio, la donna (che aveva anche offerto del denaro per rientrare in possesso delle foto intime) è stata costretta ad avere due rapporti sessuali; al primo ‘appuntamento’ nella zona di Pian di Massiano, ne è infatti seguito un altro sempre nella stessa zona. Anche grazie all’aiuto di un amico, la 30enne capisce che probabilmente il violentatore e il sedicente ‘Marco’ sono la stessa persona, e così a gennaio si rivolge ai carabinieri.
Che, nel corso del terzo incontro, arrestano il 24enne albanese, per violenza sessuale, sostituzione di persona e violenza privata.
Ieri la condanna del giudice, a dieci anni di reclusione e 30mila euro nei confronti della donna.