Acqua Sangemini-Amerino, sindacati lanciano allarme "Paura del fallimento" - Tuttoggi.info

Acqua Sangemini-Amerino, sindacati lanciano allarme “Paura del fallimento”

Redazione

Acqua Sangemini-Amerino, sindacati lanciano allarme “Paura del fallimento”

Vertice tra sindacati e parlamentari umbri al Centro Multimediale
Ven, 19/06/2020 - 17:37

Condividi su:


Nella mattinata di oggi i sindacati hanno incontrato i parlamentari umbri per rappresentare lo stato di incertezza degli stabilimenti della Sangemini-Amerino. In particolare preoccupano la mancanza di un piano industriale e il mantenimento dell’occupazione, temi affrontati stamattina al Centro Multimediale.

La storia

Nell’ottobre del 2014 l’attuale proprietà di AMI (Acque Minerali d’Italia), la famiglia Pessina, acquisisce dal concordato fallimentare di Sangemini Acque spa, titolare il Tribunale di Terni, i due siti produttivi umbri di Sangemini e Amerino. Successivamente con un accordo in Regione Umbria, il gruppo ottiene l’autorizzazione sulle concessioni per l’utilizzo dei marchi storici (Sangemini, Fabia, Grazia, Amerino e Aura) e all’emungimento dei pozzi. Con quell’accordo, ancora oggi in vigore (scadenza 2024), la proprietà si impegnava al rilancio industriale e commerciale dei due siti con il mantenimento di 96 unità di forza lavoro (dipendenti).

Promesse disattese

“Ben presto gli stessi dipendenti si accorgono però che le promesse della proprietà non vengono rispettate – sottolineano i sindacati – (la ripresa produttiva con obbiettivo di produrre e vendere 200 milioni di bottiglie annue, una rete commerciale ad hoc per i marchi umbri, l’innovazione tecnologica…..), anzi le iniziative commerciali messe in campo nel tempo si dimostrano inadeguate e inefficaci (acqua del Giubileo per Fabia e acqua per lo sport per Sangemini), con l’errore grossolano dell’aver cambiato la natura commerciale del marchio di riferimento (Sangemini) da acqua salutistica ad acqua dello sport”.

Gestione AMI

Inizio 2018, parte l’avventura AMI (Acque Mirerali d’Italia) con tutti i siti produttivi di proprietà uniti sotto un unica ragione sociale. Risultato: primo bilancio economico chiuso in perdita. Nel novembre 2018 l’attuale amministratore delegato chiede alle organizzazioni sindacali territoriali la necessità di ratificare un nuovo accordo per i due siti umbri, accordi in cui si garantiva il mantenimento occupazionale e gli investimenti necessari per l’innovazione delle vecchie linee pet e una nuova linea vetro.

Criticità

“Ad oggi – sottolinea una nota congiunta dei sindacati – l’occupazione è scesa a 86 unità e le due nuove linee produttive pet (linea “C” in Sangemini e l’unica linea in Amerino) dimostrano inefficienza, generando molti scarti delle materie prime e necessitando ancora di molta manutenzione. Mentre della linea vetro non vi è traccia alcuna. La grande difficoltà nelle relazioni sindacali è generata anche dal continuo turnover del management. Attualmente la gestione di AMI è stata affidata a dei professionisti chiamati a gestire le aziende in crisi, nel marzo 2020 viene presentata al tribunale di Milano una nuova domanda di concordato, gettando i dipendenti nello sconforto con lo spettro di un possibile nuovo fallimento”.

Piano industriale

Le organizzazioni sindacali chiedono all’attuale management la condivisione del piano industriale concordatario, dove si certifichi la centralità e lo sviluppo dei due siti umbri, il mantenimento della totalità delle produzioni e la salvaguardia occupazionale. Alle istituzioni umbre chiediamo un percorso condiviso un vero e proprio patto per il territorio, per salvaguardare la natura industriale della provincia ternana e nello specifico il comparto agroalimentare delle Acque Minerali. La salvaguardia di Sangemini e Amerino, per la loro storia di acqua salutistica e termale, è imprescindibile e non deve essere in discussione.

Regione

I sindacati sono convinti del ruolo fondamentale in questa fase della Regione Umbria, concessionaria delle autorizzazioni sulle estrazioni e commercializzazione dei marchi, confidiamo in tutte le istituzioni per un unico obiettivo, il bene di Sangemini e Amerino portando al tavolo istituzionale la proprietà di AMI per un confronto serio e concreto.

Difficoltà commerciali

I sindacati inoltre ribadiscono la grande difficoltà a livello commerciale, determinata da una rete vendita inadeguata ed incapace di riacquisire spazi di mercato persi in passato. Attualmente il marchio Sangemini invece di essere trainante per tutto il gruppo, risulta irreperibile quasi ovunque, a causa di strategie commerciali inefficaci e goffe. Va creata una rete vendita interna, poiché i nostri marchi portano redditività a tutto il Gruppo AMI.

ACCEDI ALLA COMMUNITY
Leggi le Notizie senza pubblicità
ABBONATI
Scopri le Opportunità riservate alla Community

L'associazione culturale TuttOggi è stata premiata con un importo di 25.000 euro dal Fondo a Supporto del Giornalismo Europeo - COVID-19, durante la crisi pandemica, a sostegno della realizzazione del progetto TO_3COMM

"Innovare
è inventare il domani
con quello che abbiamo oggi"

Lascia i tuoi dati per essere tra i primi ad avere accesso alla Nuova Versione più Facile da Leggere con Vantaggi e Opportunità esclusivi!


    trueCliccando sul pulsante dichiaro implicitamente di avere un’età non inferiore ai 16 anni, nonché di aver letto l’informativa sul trattamento dei dati personali come reperibile alla pagina Policy Privacy di questo sito.

    "Innovare
    è inventare il domani
    con quello che abbiamo oggi"

    Grazie per il tuo interesse.
    A breve ti invieremo una mail con maggiori informazioni per avere accesso alla nuova versione più facile da leggere con vantaggi e opportunità esclusivi!