Indagini partite a febbraio dopo due furti nel Perugino, si cerca un terzo uomo. Sequestrate anche armi clandestine e oltre 2mila piante di marijuana
Due persone in carcere ed una terza ricercata, sospettati di essere gli autori di ben 21 furti avvenuti tra Umbria e Lazio. Lunedì mattina, infatti, la polizia di Stato ha dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, nei confronti di due cittadini di nazionalità albanese, che sono stati rintracciati nel Lazio.
I due sono gravemente indiziati di furto aggravato e continuo. Non solo: sono stati anche arrestati in flagranza di reato per coltivazione e detenzione di marijuana e per detenzione di armi clandestine.
Sarebbero autori di 21 furti consumati e tentati
I due cittadini albanesi – un 37enne ed un 22enne, entrambi gravati da precedenti di polizia ed irregolari sul territorio nazionale – sono stati sorpresi alle prime luci dell’alba all’interno delle rispettive abitazioni nel Comune di Ardea (Roma), dal personale della Squadra Mobile di Perugia e della locale Sezione della Polizia Stradale, con il supporto operativo dalle collaterali Squadre Mobili di Roma e Latina e del Commissariato di pubblica sicurezza di Anzio. Il provvedimento restrittivo riguardava anche un terzo soggetto di origini albanesi, allo stato non ancora rintracciato.
Le indagini svolte dalla Squadra Mobile Perugina e dalla polizia giudiziaria della locale Sezione della Polizia Stradale, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza, nei confronti dei tre indagati, in ordine alla commissione di 21 furti consumati e tentati. I furti sarebbero avvenuti tutti di notte, mediante effrazione, nel periodo compreso fra il luglio 2020 ed aprile 2021, ai danni di esercizi posti all’interno di aree di servizio, nonché in centri commerciali ubicati in Umbria e Lazio.
Rubati gratta e vinci, tabacchi e denaro per circa 200mila euro
I proventi dei furti, consistenti prevalentemente in tagliandi gratta e vinci, tabacchi, valori bollati e denaro, è quantificabile in un valore complessivo di circa 200.000 euro.
Contestualmente sono state eseguite, nella mattina odierna, perquisizioni, su delega della locale Procura della Repubblica che hanno consentito di rinvenire e sequestrare presso le abitazioni dei due indagati attrezzi atto allo scasso, biglietti gratta e vinci, merce di provenienza furtiva, una pistola semiautomatica a salve, occultata all’esterno di una delle abitazioni, due proiettili calibro 9 corto.
Trovate oltre 2mila piante di marijuana
La polizia ha trovato anche circa 1100 piante di marijuana, parte delle quali giunte a maturazione, già stoccate in essiccazione, in attesa d’essere immesse sul mercato clandestino degli stupefacenti.
Le perquisizioni hanno consentito di rinvenire, altresì, una piantagione con ulteriori 1000 piante, ancora a dimora e con diverso grado di maturazione, attrezzature idonee alla coltivazione delle stesse, tra cui una pompa elettrica per l’irrigazione e per la captazione di un vicino corso d’acqua, un generatore di corrente, fertilizzanti specifici, attrezzi agricoli, nonché un fucile rudimentale calibro 12 clandestino, con relativo munizionamento, il tutto nascosto dalla fitta vegetazione.
Nel corso dell’operazione sono state sequestrate anche due autovetture, intestate a persone fittizie per commettere i furti presso gli esercizi commerciali.
Indagini partite a febbraio dopo due furti nel Perugino
Le indagini, avviate nel febbraio 2021 a seguito di due furti commessi a Perugia, all’interno degli esercizi degli Autogrill di Lidarno (PG) e di Collestrada (PG), supportate da molteplici servizi di tipo tecnico e riscontri sul territorio, hanno permesso di individuare l’esistenza di gruppo criminale strutturato, dedito alla commissione di furti pluriaggravati ai danni di esercizi commerciali nonché alla coltivazione ed alla detenzione in maniera non improvvisata di sostanza stupefacente del tipo marijuana.
Lo sviluppo delle indagini ha fornito non solo incontrovertibili elementi di responsabilità a carico degli indagati, con riferimento ai reati contro il patrimonio loro attribuiti, ma ha disvelato, allo stesso tempo, anche l’esistenza di una coltivazione di circa 2000 piante di sostanza stupefacente del tipo marijuana, allestita dagli stessi, in provincia di Latina.
I due cittadini albanesi, destinatari del provvedimento restrittivo, saranno associati, dopo le formalità di rito, al carcere di Capanne, per le successive attività di convalida.