E’ stata accesa oggi pomeriggio (10 dicembre), con tanta presenza di pubblico e un piccolo inconveniente, la Natività più grande del mondo di Casacastalda.
La gigantesca installazione che riproduce la Sacra famiglia in un’immagine stilizzata, quest’anno ideata dall’artista italiano Silvestro Serra (nel 2021 toccò al messicano Rafael Bustillos), si è infatti illuminata sul fianco dell’ampia collina della frazione di Valfabbrica. Ma stavolta San Giuseppe è apparso solo “parzialmente” (con la schiena “spenta”):
Il “sabotaggio” – a detta degli organizzatori – sarebbe stato opera dei cinghiali i quali, nonostante le recinzioni, avrebbero danneggiato i pali delle luci a Led. “Fino alle prove delle 15 andava tutto bene poi, proprio stasera, l’inconveniente – hanno spiegato – Domani comunque, ripristineremo tutto e chi verrà a Casacastalda troverà la Natività completa”.
L’originale “presepe”, che sarà ben visibile dal Belvedere del paese fino all’8 gennaio 2023, è stato “disegnato” su un enorme appezzamento di terreno (dato in concessione da un cittadino), con centinaia e centinaia di picchetti di varia lunghezza (per adattarsi alla conformazione del terreno non pianeggiante), sopra i quali sono state montate altrettante luci a Led. L’opera si estende per circa 800 metri lineari.
Il progetto – organizzato da Pro Casacastalda e Comune di Valfabbrica – prevede di incaricare ogni anno un artista diverso (over 18), bandendo un concorso aperto a tutti coloro che vorranno proporre la loro opera, ovviamente sempre stilizzata, in modo da poterla riprodurre fedelmente su un terreno così grande.
“L’iniziativa – ha fatto sapere la Pro Casacastalda – è frutto di un’attività di studio e pianificazione strategica, con finalità di marketing territoriale. La piccola ma dinamica frazione di Casacastalda si è data il compito di mettere in campo l’insieme di strumenti e strategie comuni a fini promozionali turistici, nell’intento di definire e guidare il rilancio e la crescita del territorio, tenendo conto delle sue specifiche caratteristiche”.