ACCA LARENTIA, A TERNI TORNANO GLI ANNI DI PIOMBO TRA L'APOLOGIA FASCISTA DI FORZA NUOVA "OGGI E' MORTO UN CAMERATA, NE RINASCONO ALTRI 100" E PRESIDIO ANTIFASCISTA "CAROGNE NERE" - Tuttoggi.info

ACCA LARENTIA, A TERNI TORNANO GLI ANNI DI PIOMBO TRA L'APOLOGIA FASCISTA DI FORZA NUOVA “OGGI E' MORTO UN CAMERATA, NE RINASCONO ALTRI 100” E PRESIDIO ANTIFASCISTA “CAROGNE NERE”

Redazione

ACCA LARENTIA, A TERNI TORNANO GLI ANNI DI PIOMBO TRA L'APOLOGIA FASCISTA DI FORZA NUOVA “OGGI E' MORTO UN CAMERATA, NE RINASCONO ALTRI 100” E PRESIDIO ANTIFASCISTA “CAROGNE NERE”

Dom, 01/05/2011 - 01:38

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Luca Biribanti

Tutto si è svolto nella massima tranquillità nonostante le preoccupazioni delle forze dell'ordine legate al clima arroventato degli ultimi giorni tra le organizzazioni di estrema destra e quelle antifasciste ternane. In concomitanza con la presentazione del libro “Acca Larentia, quello che non è stato mai detto” scritto a due mani da Luca Valentinotti e Valerio Cutonilli è stata organizzato dal RAT (Rete Antifascista Ternana) un presidio di protesta nei confronti dell’iniziativa del centro studi Nadir. Per un attimo a Terni si è tornati indietro di 30 anni, con Polizia e Carabinieri schierati per impedire che il presidio cercasse di venire in contatto con i partecipanti alla conferenza del Cenacolo San Marco. Solo per qualche istante si è respirata quell’aria di piombo del 1978, l’anno in cui avvenne la strage di Via Acca Larenzia, via del quartiere Tuscolano a Roma, quando furono uccisi 3 giovani militanti del “Fronte della Gioventù” da raffiche di armi automatiche mentre stavano uscendo dalla sede dell’MSI per fare volantinaggio. 3 giorni dopo arrivò un comunicato di rivendicazione, registrato su cassetta, con cui i “Nuclei Armati di Contropotere Territoriale” rivendicavano l’agguato: “Un nucleo armato, dopo un'accurata opera di controinformazione e controllo alla fogna di via Acca Larenzia, ha colpito i topi neri nell’esatto momento in cui questi stavano uscendo per compiere l'ennesima azione squadristica. Non si illudano i camerati, la lista è ancora lunga”. Uno di questi 3 giovani, che era riuscito a scampare inizialmente alle raffiche di colpi, rifugiandosi nella sede dell’MSI, fu raggiunto dagli aggressori e ferito nuovamente. Francesco Ciavatta, 18enne, morì in ambulanza mentre veniva trasportato all’ospedale. Proprio a lui faceva riferimento la scritta che è comparsa questa mattina sul muro del Cenacolo San Marco “Siete armasti cò na scarpa e na Ciavatta”, prontamente fatta rimuovere dalle Forze dell’Ordine prima che la conferenza iniziasse. Il clima teso si è presto sciolto, quando è stato evidente che le intenzioni della 30na di ragazzi del presidio fossero tutt’altro che bellicose, si sono limitati infatti a presenziare in modo silenzioso e pacifico nei pressi di Piazza San Francesco dopo aver sciolto la riunione di Largo Villa Glori. La presentazione del libro si è così svolta nella più assoluta tranquillità, alla presenza di una 20na di persone che hanno ascoltato le parole di Marco Petrelli, segretario di Forza Nuova di Terni, Luca Valentinotti, uno degli autori del libro, Sandro Bordoni, dirigente MSI e An ed ex esponente del “Fronte della Gioventù” e dell’editore del libro.

LA NOTA DI FORZA NUOVA – “Il Centro Studi Nadir e Ordine Futuro tendono a sottolineare l’assoluta infondatezza delle accuse rivolte all’ ISTESS, organo gestore del Cenacolo San Marco, il quale ha unicamente affittato la sala per la presentazione. Ogni altra considerazione in merito da parte del CSA “G. Cimarelli” e da parte della Rete antifascista è pura illazione, frutto di volontà mistificatoria e menzoniera”.

LA RISPOSTA DEL RAT – la nota del RAT “La RAT, Rete Antifascista Ternana ha organizzato oggi 30/04/11 un presidio antifascista contro il tentativo di revisione storica sugli anni ’70 compiuta dai neofascisti di Forza Nuova sotto la copertura dell’associazioni “Nadir” e la legittimazione dell’ISTESS- Istituto Studi Teologici, il cui presidente è il vescovo Paglia, che ha concesso per l’iniziativa la sala del Cenacolo San Marco di proprietà della stessa diocesi. Un centinaio di antifascisti e molti cittadini hanno partecipato al presidio per denunciare l’operazione di revisionismo compiuto dai fascisti di riscrivere la storia degli anni ’70 attraverso la presentazione di un libro sulla strage di Acca Larentia.
Gravissimo è stato l’atteggiamento della Questura che ha vietato che il presidio antifascista e democratico si tenesse a piazza dell’Olmo o almeno nella vicina piazza san Francesco “considerata la necessità di garantire il corretto svolgimento di entrambe le predette iniziative nel pieno rispetto della legalità e dei diritti costituzionali”. Questa operazione ha equiparato di fatto fascismo ed antifascismo, oltraggiando in questo modo la Costituzione che vieta esplicitamente la ricostituzione del partito fascista e l’apologia della sua ideologia di morte. Il presidio si è tenuto a largo Villa Glori mentre le “forze dell’ordine” hanno militarizzato il centro, creando una sorta di “zona rossa” e impedendo l’accesso a piazza dell’Olmo, identificando molte persone che chiedevano di passare e partecipare all’iniziativa che era pubblica e pubblicizzata su stampa ed internet. Chiediamo al Sindaco e alle forze politiche locali di prendere posizione su una pesante limitazione delle libertà civili di espressione e movimento, aliena dalle tradizioni democratiche, operaie ed antifasciste della nostra città. Da parte della Questura continua la posizione ai limiti del dettato costituzionale che ha visto nell’ultimo anno la sanzione dei soli antifascisti con 11 avvisi orali e 4 denunce per la contestazione pacifica della presenza dei neofascisti di casapound all’aviosuperficie (poi vietata dallo stesso Comune) ed il silenzio sulla bomba carta, di chiara matrice fasciata esplosa davanti alla sede del centro sociale Germinal Cimarelli e della confederazione Cobas.
Da parte dei fascisti di Forza Nuova e casapound (che oggi pomeriggio presentano lo stesso libro ad Orvieto) si tenta attraverso la “martirizzazione” dei morti di Acca Larentia di cancellare le dirette e materiali responsabilità nelle stragi che da piazza Fontana a Brescia a Bologna e sui treni hanno costituito l’ossatura della strategia della tensione con una operazione di “vittimismo” storico. E’ la stessa operazione tentata con le foibe o con la denigrazione contro la brigata partigiana “Gramsci” compiuto dall’avvocato Marcellini sponsorizzato nella sua operazione di ribaltamento della storia sempre dallo stesso ISTESS. Questi fascisti che solo ieri sono stati protagonisti di un accoltellamento a Napoli e la settimana scorsa a Roma si presentano a Terni con la facciata perbenista dell’associazione culturale ma qui da noi non avranno spazi. Terni ribadisce le sue radici operaie ed antifasciste e risponde che no pasaran, né come pseudointellettuali né come picchiatori appoggiati da partiti che, come il PDL, ne garantiscono candidature alle elezioni amministrative”.

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