Perugia

Aborto, anche a Perugia i manifesti sui medici obiettori

Il circolo di Perugia dell’Uaar (Unione atei e agnostici razionalisti) aderisce alla campagna per la trasparenza dei medici sulle cosiddette obiezioni di coscienza in ambito sanitario. Fino a domenica 6 Gennaio sarà visibile anche a Perugia la campagna nazionale “Testa o croce? Non affidarti al caso“, relativa alla presenza negli ospedali dei medici obiettori di coscienza.

L’Uaar – spiegano i responsabili dell’associazione – si batte da sempre per l’autodeterminazione, per la libertà di scelta di ogni singolo cittadino. Ma ogni scelta, per essere veramente libera, deve essere effettuata a ragion veduta, consapevolmente. Non sempre accade: siamo umani, ed è umano dimenticare di soffermarci su questi aspetti. Altrettanto spesso, su materie che conosciamo poco, ci affidiamo a chi è indubbiamente più competente di noi. Nella stragrande maggioranza dei casi è un atteggiamento positivo. In alcuni casi altri fattori dovrebbero essere presi in considerazione. Particolarmente quando le scelte riguardano la nostra salute. I medici – proseguono – sono anch’essi umani: hanno opinioni, come tutti noi. Non è un problema. Ma può diventarlo, se le loro opinioni condizionano le nostre scelte. E quelle delle donne in particolare: la ragazza che si affida alle cure di un ginecologo conosce le sue convinzioni morali e religiose? La donna che incappa in una gravidanza indesiderata  o in una gravidanza a rischio, o ha bisogno di un contraccettivo d’emergenza, si porrà questa domanda?”.

Gli ospedali sono purtroppo pieni di ginecologi obiettori – proseguono – spesso assunti e promossi proprio per la loro adesione alla dottrina cattolica. Non sono infrequenti i casi in cui ostacolano l’intenzione di interrompere una gravidanza, o decidono di non sottoporre la gestante alle diagnosi che evitino la nascita di un bimbo già condannato per tutta la vita a una malattia invalidante. Avere un ginecologo di fiducia del quale sono note le opinioni su questi aspetti diventa fondamentale, e l’Uaar invita a far luce su questi aspetti il prima possibile. Prima che sia tardi“.

Una campagna che non mancherà di far discutere, su un tema così “caldo”, qual è quello dell’aborto, anche a Perugia e in Umbria.