Il Ddl Delrio, quello relativo alla modifica delle Province, è stato modificato ieri sera in Senato ((134 sì, 128 no e due astenuti) e tornerà ora alla Camera per essere convertito in legge. Addio alle vecchie province che, dal 1° gennaio 2015, verranno sostituite da città metropolitane e unione di comuni: nel decreto è previsto che le vecchie amministrazioni non siano cancellate, ma riconvertite secondo il criterio della gratuità, con riduzione di costi dell’ente che vedrà il presidente e i consiglieri esercitare la loro funzione senza indennità. Nell’ambito del riordino degli enti locali, i consigli delle province verranno trasformati in assemblee dei sindaci, con i primi cittadini dei vari comuni che non avranno ulteriori retribuzioni oltre a quelle che percepiscono come sindaci. Saranno inoltre gli stessi sindaci a eleggere i presidenti della provincia, che non verranno più indicati dai cittadini: i presidenti della provincia di Terni e Perugia verranno eletti tra i sindaci dei rispettivi comuni di appartenenza e percepiranno soltanto gli stipendi da sindaco.
Le competenze degli enti passeranno direttamente a Comuni e Regioni tranne 3 ambiti: scuola, trasporti e ambiente. In attesa che il Ddl diventi legge, le province verranno governate da commissari, funzione che verrà assolta dagli attuali presidenti, che di fatto cambieranno soltanto il loro nome in commissari.