di Claudio Pace e Michele Rossi (*)
Dall'arena di Facebook al mondo reale, l'incontro in oggetto ha lo scopo di confrontarci dal vivo sui temi che abbiamo dibattuto man mano che da Roma, giungevano alterne notziie sul futuro della provincia di Terni. Una circostanza che ci ha dato modo di riflettere sul presente, ma soprattutto sul futuro della nostra città. Su dove è andata a finire Terni e su dove dovrebbe andare”domani”, almeno da un punto di vista culturale, se non anche economico e sociale. Come si evince dall'idea-bozza del manifesto culturale che potete leggere nella sezione Documenti del gruppo FB “Verso Roma – Non vogliamo che Terni diventi provincia di Perugia”, il problema delle province e dell'assetto istituzionale del territorio ha fatto da detonatore a molte altre situazioni che intendiamo affrontare Sabato 17: Sanità, università e molto altro ancora …
La Basell chiude; il futuro dell’acciaierie dopo lo scorporo dell’Inox è incerto, la Meraklon è fallita; gli studi cinematografici di Papigno inutilizzati per non fare concorrenza ad altri siti di produzione; l’ex
Centromultimediale ridotto a un contenitore vuoto gestore di multe e di …debiti; il trasporto pubblico locale smantellato e centralizzato a Perugia attraverso un’azienda unica regionale; le sedi di Facoltà universitarie sono impoverite, abbandonate se non addirittura cancellate; l’azienda ospedaliera “Santa Maria” lasciata senza fondi e senza prospettive tanto da indurre prestigiosi professionisti a lasciare reparti fino a pochissimi giorni fa considerati di assoluta eccellenza; l’azienda sanitaria locale sta per essere accorpata all’azienda sanitaria locale che ha sede a Foligno. Terni non ha più un’identità. E presto, se dovesse essere approvato il Ddl sull’abolizione delle Province, non avrà più neanche una Provincia, una Questura, una Motorizzazione e molto altro ancora. Accecata dalla luce politicamente abbagliante del capoluogo regionale, Terni ha perso la via per un confronto aperto e sincero con i territori limitrofi. Una necessità che emergeva già nel 1968, come alcuni documenti della Camera di commercio testimoniano. L’abolizione della provincia di Terni, paventata nell’ultima manovra del governo e poi stralciata per una discussione che il parlamento affronterà con l’esame di una modifica costituzionale, ha dato l’occasione a un gruppo di ternani e non di discutere in rete, su Facebook, del reale del ruolo della città di Terni nel sistema regionale umbro, sempre più caratterizzato da una visione perugino-centrica in luogo di quella policentrica che fu alla base, nel 1970, della nascita della Regione Umbria.
Sabato 17 settembre, dalle ore 9.30, nella sala rossa di Palazzo Gazzoli in Terni il dibattito si sposterà dall’arena virtuale di Facebook, al mondo reale. Vogliamo incontrarci con chiunque senta il bisogno di impegnarsi per dare alla nostra città una nuova chance, nel campo della cultura e delle arti, ma anche della sanità e dello sviluppo economico.*L’obiettivo è quello di poter mettere in campo azioni per realizzare opportune sinergie extra-territoriali, finalizzate a una nuova apertura del territorio Ternano verso quello Romano.
Il territorio di Terni ha tutte le potenzialità per potere contribuire alla riuscita della candidatura di Roma 2020, offrendo le sue bellezze, Piediluco e il fiume Nera con le meravigliose Cascate, come un biglietto da visita assai attraente per la parte fluviale dei giochi olimpici. Il territorio di Terni deve combattere con Viterbo tutte le battaglie per il potenziamento del porto di Civitavecchia, il suo collegamento stradale e ferroviario con Orte e il paventato ma purtroppo bloccato trasferimento dei voli dall’intasata e piccola Ciampino a Viterbo. *Sabato 17 settembre alle ore 9.30, nella sala rossa di Palazzo Gazzoli, si discuterà della Terni del presente e di quella del futuro. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare e a far conoscere le proprie idee.
(*) fondatori del gruppo su Facebook (Claudio Pace è consigliere LB presso la circoscrizione Est; Michele Rossi è coordinatore comunale del Pdl)