E’ a dir poco clamorosa la sentenza emessa nel pomeriggio odierno dai giudici della Corte d’Appello di Firenze dopo circa quattro ore di camera di consiglio: il cosiddetto “Mostro delle Mura”, i due palazzi realizzati in via della Posterna a Spoleto, dovranno infatti essere interamente demoliti. Non più solo una parte, come si sperava dopo che la Cassazione aveva annullato la sentenza di secondo grado del Tribunale di Perugia che aveva mandato assolti i 6 imputati e dichiarato legittimi i due edifici rinviando gli atti ai giudici fiorentini. Per i magistrati quella struttura deve sparire del tutto. Dalle prime informazioni che Tuttoggi.info è riuscito ad acquisire sembra che il dispositivo preveda il riconoscimento dell’illegittimità del titolo a costruire, che riguarderebbe conseguentemente tutta l’area.
La sentenza è arrivata come un fulmine a ciel sereno e sta già facendo il giro della città. Ai sei imputati (appaltatori, tecnici e funzionari comunali) che erano stati condannati in primo grado per abuso edilizio e deturpamento delle bellezze naturali, la Corte d’appello ha confermato la pena di quattro mesi (comunque sospesa) per abuso edilizio. Così come l’ammenda, che però da 25mila passa a 22mila euro. Tutti assolti invece per il reato di deturpamento.
Il tribunale avrà ora 90 giorni per depositare le motivazioni della sentenza, su cui gli avvocati difensori sono già al lavoro per l’eventuale ricorso per Cassazione. A quanto è stato possibile apprendere, se gli ermellini del palazzaccio dovessero accogliere i ricorsi si potrebbe arrivare alla prescrizione del reato di abuso edilizio. In caso di rigetto la sentenza sarebbe definitiva. Questo per quanto riguarda l’aspetto penale della vicenda. Tutte ancora da chiarire le questioni relative alla demolizione dei fabbricati.
Non è da escludere – ma la notizia non trova al momento conferme ufficiali – che il Comune potrebbe arrivare a definire una autorizzazione in sanatoria rispettando i criteri di volumetria fissati nella sentenza. Cosa che potrebbe far salvare almeno uno dei due palazzi, quello più piccolo. Ma è solo una ipotesi. Per il momento l’unica cosa certa è il dispositivo letto oggi nel capoluogo toscano, sentenza che avrà ripercussioni clamorose sulla società costruttrice, anche da parte degli acquirenti degli appartamenti che non potranno essere salvati dalla demolizione.
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