Un secolo di storia umbra raccontato attraverso una pianta radicata nel territorio e i personaggi che ne hanno sviluppato coltura e cultura. Dall’8 all’11 dicembre, all’interno del Palazzo Comunale di Spello, sarà allestita la più suggestiva operazione culturale del 2011: la mostra antologica “La Civiltà dell’olivo”, un viaggio nella storia economica, sociale e paesaggistica di questo territorio. Da sempre la coltivazione dell’olivo ha infatti coinvolto l’intera comunità, famiglia per famiglia, appezzamento per appezzamento, raccontando il rapporto tra l’uomo, la terra e la sua più rinomata pianta locale: il moraiolo. Le sue radici scendono profondamente nel cuore di questa terra e della sua gente al punto di conferire valore nazionale ed internazionale alla cultura “olearia” di Spello e dell’Umbria.
Partì infatti proprio da uno spellano la grande storia mondiale dell’extravergine d’oliva. Quando nel 1956 la terribile “calaverna”, una gelata epocale, distrusse il raccolto stagionale e la maggior parte degli oliveti dell’Umbria, il senatore spellano Giuseppe Salari, Sottosegretario di Stato all’agricoltura nei governi Tambroni e Andreotti, avviò una serie di iniziative per aiutare il settore che culminarono in tre leggi da lui presentate. Nasceva con lui il concetto appunto di extravergine e le misure per salvaguardarlo e promuoverlo. Proprio in quegli anni fondò l’Accademia Nazionale dell’Olivo con sede a Spoleto, diventandone primo presidente. Negli anni i contenuti di tali leggi si estesero a tutte le altre nazioni ed oggi rappresentano un patrimonio irrinunciabile di qualificazione del prodotto a livello mondiale.
“Questa mostra – dichiara l’assessore alla cultura Liana Tili – rappresenta un impegnativo progetto, il tentativo, speriamo di poter dire poi ben riuscito, di raccontare una comunità e una parte della sua storia attraverso un filo conduttore speciale, un elemento portante e caratterizzante del suo contesto paesaggistico, della sua economia, della sua cultura sostanziale”.
La mostra si apre con un excursus storico-documentario sulla pianta dell’olivo nel territorio: le “Ricche piantagioni di olive” in un lasso di tempo compreso tra il XIV e XIX secolo. Il XX secolo prosegue con le vicende contadine, la mezzadria, il patto agrario e lo sciopero del 1907. La seconda sezione racconta tutto questo attraverso cinque personalità significative ed emblematiche del secolo scorso e del rapporto forte ed imprescindibile che lega ogni spellano all’olivo, un rapporto che è alle radici e fra le ragioni della sua struttura culturale. Il disegno dei profili di Don Bernardo Angelini, Giuseppe Salari, Giacomo Prampolini, Carlo Carretto e Norberto, interpretano questo secolo in evoluzione insieme alla storia della più importante realtà associativa nata a Spello a favore dell’economia dell’olivo e del suo prodotto come la Cooperativa Frantoio di Spello Uccd.
Uno spazio speciale è dedicato al racconto della manifestazione della città legata all’olivo e alla bruschetta: una retrospettiva documentaria e fotografica sulla Festa dell’olivo e Sagra della Bruschetta dal 1961-63 al 2010, esperimento compiuto con i materiale disponibili degli archivi della Pro Spello e del Circolo Cine Foto Amatori “Hispellum”. La mostra sarà inaugurata l’8 dicembre alle ore 10 e sarà aperta fino a Pasqua 2012 con aperture nei fine settimana.