Gubbio è stata oggi la cornice di una giornata di studi che l’Associazione interregionale delle Camere di commercio ha voluto dedicare allo sviluppo turistico dell'Umbria e del Centro Italia.
“Abbiamo eccellenze in tutti i campi, ma c’è molto da lavorare soprattutto sui grandi vettori della mobilità, sulla rete delle strutture ricettive, sulla capacità di promuovere e valorizzare il territorio sia collegandolo a quanto di meglio esprime sia agendo sugli operatori internazionali e sui nuovi strumenti come Internet”, ha detto il presidente interregionale Alberto Drudi. Sui tanti aspetti di forza e su alcuni punti di debolezza si è concentrata l’iniziativa odierna, nel suggestivo palazzo Pretorio, cui il sistema camerale ha partecipato ai propri massimi livelli con il presidente nazionale Ferruccio Dardanello.
Il filo conduttore dell’analisi odierna è stato lo studio Centro Italia e turismo: che cosa cambia, commissionato all’istituto Isnart e illustrato da Flavia Maria Coccia, della direzione operativa a Roma. Interventi di Diego Guerrini, sindaco di Gubbio, di Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio di Perugia, del presidente dell’Associazione interregionale Drudi, del presidente Dardanello e dell’assessore della Regione Umbria Fabrizio Bracco. Moderava la giornalista Donatella Bianchi. Nutrita la presenza di operatori e associazioni di categoria.
“Solo il 15 per cento dei turisti stranieri e il 7 per cento degli italiani – ha evidenziato il presidente di Unioncamere, Dardanello – visita le regioni centrali perché attratto dal patrimonio artistico e culturale. Eppure questa è la terra di Piero della Francesca e di Michelangelo. Solo il 6 per cento degli italiani e il 9 per cento degli stranieri trascorre una vacanza nelle province fuori dai grandi tour, perché desideroso di gustare le eccellenze della consolidata e feconda tradizione enogastronomica. Occorre promuovere l’ulteriore qualificazione dell’offerta, costruire un’identità turistica più definita, risolvere il problema infrastrutturale, cui il sistema camerale lavora da tempo e con successo”.
“I Paesi dell’Occidente – ha sostenuto il presidente Drudi – sono sempre mercati molto interessanti per noi, a mio giudizio la vera scommessa sono però le aree del mondo in forte sviluppo, dove centinaia di milioni di persone accedono a un reddito superiore e scoprono il piacere di viaggiare. Ora la mia proposta è: creiamo un marchio per le Terre di Mezzo, uniti siamo una vera forza. Questa è una consapevolezza che si sta facendo largo nel sistema camerale. Spetta soprattutto ai giovani imprenditori il compito di interpretare una domanda turistica che sta cambiando e che continuerà a cambiare. Chiede qualità, professionalità, tipicità, accoglienza calorosa e prezzi contenuti”.
Giorgio Mencaroni, presidente camerale a Perugia, ha ricordato con orgoglio che l’Umbria è considerata “la regione più romantica del mondo” ed è eccellente la ricaduta anche sull’immagine turistica. “La musica deve cambiare – ha aggiunto – Dobbiamo suonare strumenti diversi come la promozione unitaria dei luoghi e dei prodotti. Le varie Regioni del Centro Italia non devono temere di promuovere la propria offerta turistica coinvolgendo anche i territori vicini”. Il sindaco Diego Guerrini: “Grande soddisfazione per avere ospitato un’iniziativa così importante nella nostra città, Gubbio, che è uno scrigno dell’età medievale e che per questa sua connotazione assicura importanti risvolti economici nel settore turistico”.
“C’è un disegno organico – ha detto l’assessore regionale Bracco – per promuovere i territori sull’asse Marche – Toscana – Umbria, che si fonda su spunti emersi anche in questa sede, come i progetti riguardanti il turismo tematico. Sono dunque in corso molte e significative iniziative che tendono a valorizzare ciò che abbiamo e che merita ulteriore specificazione, come l’archeologia. L’Umbria ha superato la promozione turistica tradizionale, puntando sulla promozione integrata. Il nostro territorio è il valore aggiunto che rende più noti i nostri prodotti”.