Amministrazione provinciale e Legambiente insieme per sviluppare le tecniche di ingegneria naturalistica, realizzando riserve naturali con specie vegetali autoctone da utilizzare negli interventi sul paesaggio. E' questo il senso del progetto presentato a Palazzo Bazzani dall'Assessore all'Urbanistica Giampaolo Antoniella e dal coordinatore ternano di Legambiente Andrea Liberati e che si intitola “Giornate e campi verdi del volontariato ambientale”.
L'iniziativa, ricompresa all'interno di Agenda 21, vuole sviluppare il ricorso alle innovative tecniche di ingegneria naturalistica per tutelare e rimboschire i corridoi naturali di tutto il territorio provinciale. “Si tratta – ha spiegato Antoniella – di estendere le tecniche contenute nel manuale di ingegneria naturalistica già applicate dalla Provincia, a tutto il nostro territorio per realizzare un moderno concetto di integrazione, tutela e salvaguardia del nostro paesaggio e delle valenze naturali che in esso insistono, ricomponendo gli assetti originari del tessuto naturale”.
La prima esperienza sorgerà a Ferentillo dove sarà allestito un terreno sperimentale in grado di contenere le più importanti piante del territorio che saranno poi utilizzate per gli interventi eseguiti con tecniche di ingegneria naturalistica. Antoniella ha anche preannunciato l'intenzione dell'Amministrazione di inserire in maniera sistematica i concetti, i valori e, soprattutto le tecniche di ingegneria all'interno della revisione del Ptcp provinciale che dovrà completarsi entro il prossimo anno. L'iniziativa di questa mattina segue quella già sperimentata nell'agosto del 2008 con l'allestimento di un “campo verde” temporaneo sempre a Ferentillo, anche nell'ambito della prevenzione da incendi boschivi, fenomeno strettamente legato alla salvaguardia del patrimonio verde. Proprio a Ferentillo verrà presto realizzato un “campo verde” permanente composto da una serie di specie arboree autoctone da reimpiantare in caso di necessità per ricostituire il patrimonio verde deteriorato con il ricorso alle tecniche di ingegneria naturalistica. “Tutelare, valorizzare e potenziare i nostri boschi e le nostre aree verdi – hanno fatto notare Antoniella e Liberati – significare anche contrastare l'aumento del CO2 e mitigare i cambiamenti climatici”.