«È urgente dare una risposta concreta alle persone residenti negli alloggi Ater siti ad Avendita, frazione di Cascia, che da oltre dieci anni versano in un vergognoso stato di abbandono e degrado che rende difficili le condizioni di vivibilità».
Lo chiede il consigliere regionale del Partito democratico Luca Barberini in un’interrogazione a risposta scritta presentata all’Esecutivo di Palazzo Donini per sapere “quali iniziative intende mettere in atto affinché l’Ater esegua le necessarie opere di manutenzione, ristrutturazione e risanamento dell’immobile, prevedendo una puntuale tempistica, per superare i disagi più volte segnalati dai cittadini che vi abitano”.
«Si tratta di otto appartamenti – spiega Barberini – concessi in locazione ad altrettanti nuclei familiari per i quali gli inquilini, già nel 2003, hanno chiesto all’Ater interventi straordinari di manutenzione, rinnovando ripetutamente tale richiesta nel corso degli ultimi dieci anni. Nonostante il diverso tempo trascorso, l’ente proprietario non ha mai eseguito le opere necessarie determinando così un progressivo peggioramento delle condizioni dell’intero fabbricato, che ora risulta fatiscente. Per garantire condizioni minime di vivibilità – sottolinea – occorrono lavori, non più differibili, di risanamento strutturale, la sostituzione degli infissi interni ed esterni, la ristrutturazione del tetto, la sistemazione dei pavimenti interni, dei terrazzi e dei marciapiedi condominiali».
Secondo Barberini “la mancanza di risposte da parte dell’Ater è assolutamente incomprensibile, soprattutto considerando che si tratta di una situazione riferita a cittadini che già vivono in condizioni di disagio e difficoltà, peraltro aggravate dall’isolamento e dalle difficili condizioni climatiche che caratterizzano i territori di montagna”.
A tale proposito, il consigliere regionale del Pd chiede alla Giunta di sapere se “l’Ater intende stabilire una programmazione degli interventi di manutenzione dei propri immobili, inserendo prioritariamente quelli situati nelle zone montane”, evidenziando che “un ente pubblico, nonostante le difficoltà economiche, è chiamato almeno a dare risposte ai cittadini e non a ignorarne sistematicamente i disagi con un atteggiamento di totale indifferenza”.