In queste ore a Terni non è in discussione né lo stadio né la possibilità di aprire una clinica privata: il vero tema è la pretesa di Bandecchi di avere 80 posti convenzionati pagati dal servizio sanitario pubblico PRIMA ancora di costruire la struttura, cioè senza alcuna programmazione, gara o valutazione del bisogno sanitario reale.
È fondamentale dirlo con chiarezza ai cittadini:
– Il ricorso al TAR non blocca lo stadio
– blocca solo il legame forzato tra stadio e clinica e la scorciatoia sulle convenzioni pubbliche.
Lo stadio può essere realizzato anche domani come opera autonoma. Quello che viene contestato è l’operazione politica di usare la clinica come grimaldello finanziario, pretendendo soldi pubblici garantiti prima ancora che esista un servizio sanitario.
Chi fa impresa, se è davvero impresa, investe risorse proprie e si assume rischi. Il problema è dietro questa operazione non ci sono imprenditori coraggiosi, ma personaggi opachi e di dubbia moralità, che attraverso le cariche istituzionali stanno chiedendo che il rischio venga scaricato sul pubblico, mentre si agita la piazza per ottenere corsie preferenziali.
Inoltre una clinica privata non è prevista da nessun piano regionale, oltre che ad essere stata bocciata dalla conferenza dei servizi nel 2022 (Giunta Tesei).
Non è “difesa di Terni”: è pressione politica travestita da battaglia civica. Oltre tutto, l’uso dello slogan “GUERRA alla Regione”, è una scelta ancora una volta violenta quanto calcolata: serve a creare nemici interni, a intimidire chi dissente, a dividere i cittadini tra “fedeli” e “traditori”.
A questo si affianca una macchina social fatta di fake, troll e attacchi personali che non difendono nessun progetto ma screditano chi ha il coraggio e il dovere di dire la verità secondo il modello trumpiano più becero, ma in salsa nostrana.
Rifondazione Comunista dell’Umbria è chiara nella sua proposta:
– Nessuno è contrario allo stadio.
– Chiunque può aprire una clinica privata, ma è illegittimo pretendere soldi pubblici garantiti prima ancora di aprire. In questo modo non si fa impresa.
– Da sempre siamo per il potenziamento e per la destinazione delle risorse verso la Sanità Pubblica efficiente e di qualità. In questo senso per la città Terni e per tutta la provincia occorre rafforzare l’azienda ospedaliera Santa Maria nelle strutture e soprattutto nel personale, definendo mansioni chiare in rapporto con tutto il sistema sanitario regionale, ed evitare così la migrazione di pazienti fuori regione.
Terni, la sua provincia e la regione tutta hanno bisogno di una visione olistica e integrata di tutto il sistema sanitario, non certo di un lestofante che cerca di attingere alla sanità pubblica per i propri interessi.
Le istituzioni non sono un bancomat privato del Sindaco Bandecchi e Terni ha ormai smesso di essere terreno di conquista personale. La democrazia è confronto, non intimidazione, e la sanità deve garantire salute e prevenzione ai cittadini, non introiti a qualcuno.
Chi lancia la parola “GUERRA” contro la Regione non sta facendo il bene della città: sta provando a usarla come scudo umano per ottenere privilegi.
Rifondazione Comunista non accetta questo clima di paura, né questa distorsione della discussione pubblica. Esprimiamo solidarietà all’Assessore De Luca, vittima in queste ore dio un attacco mediatico indegno e ancora una volta rispediamo al mittente il linguaggio e i metodi violenti di Bandecchi, ripetendo con calma e a schiena dritta che QUI NON SE METTE PAURA NESSUNO!
Franco Cesario – Segretario Regionale Rifondazione Comunista
Giulio Ratini – Segretario provinciale Terni Rifondazione Comunista