Dopo anni di stallo e tensioni, sembra finalmente aprirsi uno spiraglio positivo sul futuro della Valle del Fonno di Gualdo Tadino. Durante la sessione di question time dell’Assemblea legislativa umbra, il consigliere Andrea Romizi (Forza Italia) ha chiesto chiarimenti all’assessore all’Ambiente Thomas De Luca sullo stato del protocollo d’intesa tra Comune di Gualdo Tadino e Rocchetta S.p.A., chiedendo di conoscere l’avanzamento delle trattative e il destino del progetto “Oasi Rocchetta”.
Romizi ha ricordato che la vicenda trae origine dalla Convenzione siglata nel 2015 tra Regione Umbria e l’azienda Rocchetta, che prevedeva la proroga della concessione mineraria per 25 anni e un piano di riqualificazione turistica e ambientale dell’area. Il progetto – denominato “Oasi Rocchetta” – avrebbe dovuto prevedere un punto ristoro, un museo naturalistico, un parco avventura e una zona naturalistica aperta a cittadini e turisti, con un investimento complessivo di circa 6 milioni di euro a carico della società.
Il consigliere ha però evidenziato che l’unico atto recente è la delibera comunale del 29 maggio 2025, che dispone la demolizione dell’immobile concesso in comodato d’uso da Rocchetta, scelta che – secondo Romizi – rischierebbe di “compromettere l’impostazione originaria del progetto e comportare costi ingenti, senza una chiara prospettiva di rilancio turistico”.
A rispondere è stato l’assessore De Luca, che ha annunciato “il raggiungimento di un accordo di massima tra tutte le parti coinvolte per restituire alla comunità gualdese la Valle del Fonno”. “Ringrazio – ha detto – il sindaco Massimiliano Presciutti, la presidente della Comunanza Nadia Monacelli e la proprietà della Rocchetta per la collaborazione e il senso di equilibrio dimostrato. Si è raggiunto un punto d’incontro che consentirà di procedere con la messa in sicurezza e il ripristino dell’area, riducendo al minimo la cementificazione”.
L’assessore ha inoltre assicurato che “il percorso ripartirà con i necessari iter autorizzativi e verrà presentato pubblicamente, con il massimo coinvolgimento istituzionale”. Nella replica, Romizi ha espresso però alcune perplessità, sottolineando che “la popolazione non è stata adeguatamente coinvolta nei processi decisionali e manca un passaggio formale in Consiglio comunale. Dispiace – ha aggiunto – che si proceda senza spazi di partecipazione e confronto con i cittadini”.