"San Francesco ci ricorda valori attuali e da seguire": festa ad Assisi, non dimenticando Gaza | Foto e video - Tuttoggi.info

“San Francesco ci ricorda valori attuali e da seguire”: festa ad Assisi, non dimenticando Gaza | Foto e video

Flavia Pagliochini

“San Francesco ci ricorda valori attuali e da seguire”: festa ad Assisi, non dimenticando Gaza | Foto e video

Sab, 04/10/2025 - 10:38

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È un messaggio chiaro quello che parte dalla chiesa superiore della Basilica di San Francesco, per bocca del Custode, fra Marco Moroni, il giorno della festa di San Francesco, patrono d’Italia.

“La pace – le sue parole di fronte alla presidente del consiglio, Giorgia Meloni, e al ministro della cultura Alessandro Giuli – non si costruisce quando si continuano a fabbricare e commerciare armi: Francesco ricorda che nasce dal disarmare il cuore e dal deporre le armi, scegliendo vie di dialogo e riconciliazione. La fraternità diventa reale solo nella condivisione con i poveri, con chi è fragile e con chi cerca accoglienza. E la custodia del creato è responsabilità di tutti, singoli e governi, per consegnare alle nuove generazioni un mondo abitabile, casa comune rispettata come dono di Dio”, il messaggio prima della messa in diretta su Rai1, dopo l’inaugurazione, proprio su suggerimento del ministro della cultura, della proiezione a grandezza naturale della vela di San Matteo sulla superficie corrispondente della volta, dove non fu possibile ripristinare l’immagine con i frammenti originali, a seguito del terremoto del 1997.

La partenza è piuttosto soft con un saluto “con rispetto al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, le autorità militari e religiose, e con vero affetto tutti voi pellegrini e fedeli e in particolare voi, fratelli e sorelle della splendida terra d’Abruzzo che coltivate da sempre una fede semplice e viva, un amore concreto per il creato, un’ospitalità che sa essere accoglienza vera”. Ma il prosieguo è un invito a non guardare la festività nazionale, e quindi il giorno di festa rossa, solo come a un omaggio al Patrono d’Italia. E a rimboccarsi le maniche seguendo “valori che parlano a tutti. Perché questa festa diventi davvero feconda – l’invito del Custode – occorre che ciascuno ne tragga conseguenze concrete: le nostre comunità con il loro vivere quotidiano; le amministrazioni locali con le loro scelte di giustizia e di inclusione; il Parlamento e il Governo con leggi e politiche coerenti con ciò che oggi si proclama; ciascuno di noi con scelte di vita sobrie e fraterne. Nel testo della legge si citano i temi ‘della pace, della fraternità tra i popoli, dell’inclusione sociale e della tutela dell’ambiente’: termini che costituiscono una vera e propria sfida e una chiamata alla responsabilità”.

E se la pace è dialogo e riconciliazione, seguire Francesco è anche ricordare che il Santo spiega che “la credibilità nasce dalla coerenza. Per questo chiediamo a lui di intercedere per la nostra Italia, perché questa festa sia un’occasione di conversione personale e di impegno civile, per un Paese più giusto, fraterno e in pace. Questo chiediamo anche per tutti gli altri popoli, auspicando che non si lasci nulla d’intentato per il raggiungimento di una prospettiva di pace nei molti conflitti che ancora insanguinano la terra, a cominciare da quelli in Ucraina e in Palestina”. Ad accogliere la presidente Meloni, oltre al Custode e a 2.000 pellegrini abruzzesi, tanti fedeli e autorità civili, militari e religiose, anche una manifestazione pro Palestina “pacifica e in totale silenzio” con esposte le bandiere della Palestina davanti alla Basilica per continuare- dopo le manifestazioni di ieri anche in Umbria – la mobilitazione per la Global Sumud Flotilla diretta a Gaza e bloccata dall’esercito israeliano.

L’invito a seguire l’esempio di Francesco arriva anche da monsignor Camillo Cibotti, vescovo di Isernia-Venafro-Trivento e presidente della Conferenza episcopale dell’Abruzzo-Molise: “Francesco vive un’esistenza piena di straordinari colpi di scena, che si dipana tra intrecci di sfrenatezza e di spensierata goliardia, fino ad arrivare allo scandalo dell’abbandono delle ricchezze e a culminare nella considerazione della croce come unica meta del suo percorso, come unica ragione di vita. Egli è l’uomo che insegna al mondo un modo diverso di sentire, di pensare, di vivere Cristo. La sua vita ci mostra e dimostra la preziosità dell’olio nuovo, dell’olio del nuovo che lo Spirito Santo porta nelle nostre esistenze. In Francesco tale novità è totale: egli diviene ‘alter Christus’, fino a soffrire del suo stesso dolore, fino ad amare del suo stesso amore. Lo attestano i segni della passione del Signore che si fecero presenti nel suo corpo. Così, con il suo esempio, egli spande nelle nostre vite il profumo dell’olio della perfetta letizia: quello che scaturisce dalla vita di chi è disponibile ad amare fino a soffrire, di chi riconosce il dolore come una forma di amore. Come lui, piccolo, che si fa discepolo e povero, proviamo anche noi a coltivare il nostro essere piccoli e poveri, il nostro essere discepoli. Come lui – la conclusione dell’omelia del presule – coltiviamo la pace”.

Le celebrazioni di San Francesco si erano aperte ieri con il Transito, e con l’accoglienza dei vescovi della regione Abruzzo e della Conferenza episcopale Abruzzo e Molise, accolti ieri pomeriggio nel Santuario della Spogliazione. “Questo luogo in passato era molto sottovalutato, quasi ignorato: fu una grande intuizione di Papa Francesco creare un Santuario di grazia che sta facendo cose incredibili. L’anno scorso abbiamo avuto un milione di pellegrini, e quest’anno oltre un milione”, le parole del vescovo assisano, monsignor Domenico Sorrentino, che ha anche ricordato l’importanza e l’attualità del messaggio francescano e la vera novità del centenario rappresentata dai luoghi del palazzo vescovile, dove Francesco passò diversi momenti importanti, “e dove stiamo scoprendo, oltre al passato, anche la grazia, arrivata dall’alto, di Carlo Acutis, che come Francesco e con Francesco rappresenta anche il futuro della Chiesa”. Il presule ha anche invitato a trovare un significato – non solo festivo – nel ripristino del 4 ottobre a festa rossa: “Dovremmo ritornare a Francesco e ai suoi valori, e – come ricordo anche nel mio libro sul Cantico – questo Cantico dovremmo cantarlo, sentirlo e assimilarlo, come dovremmo assimilare i valori francescani”.

Gli appuntamenti con la festa di San Francesco riprenderanno nel pomeriggio: alle ore 16, nella chiesa inferiore della Basilica, S.E. Mons. Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto, presiederà la preghiera dei Vespri pontificali, a cui seguirà la processione verso la chiesa superiore della Basilica, la Benedizione all’Italia dal cupolino con la Chartula di San Francesco da parte del Vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e l’esecuzione del canto del Cantico delle creature da parte della Cappella Musicale della Basilica.

(notizia in aggiornamento)

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