Era inizio ottobre del 2022 quando una giovanissima denunciò di essere stata violentata dal titolare di un locale notturno del Trasimeno. Ora l’uomo, un 56enne di Città della Pieve, è stato condannato in via definitiva a 4 anni e 14 giorni, con una pena lievemente ridotta rispetto alla condanna di primo grado, ed è stato portato in carcere.
I Carabinieri della Stazione di Città della Pieve, infatti in esecuzione di un ordine per la carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale della Repubblica di Perugia, hanno rintracciato e tratto in arresto il 56enne del luogo dopo che la condanna della Corte d’Appello per il reato di violenza sessuale aggravata è diventata definitiva.
Come ricostruito dalle forze dell’ordine, l’uomo, nel mese di ottobre 2022, era stato tratto in arresto dai Carabinieri in ottemperanza al provvedimento della misura cautelare della custodia in carcere emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Perugia, su richiesta della Procura della Repubblica sede, poiché ritenuto presunto responsabile di violenza sessuale, aggravata dall’utilizzo di sostanze alcoliche, nei confronti di una donna, consumata all’interno di un locale notturno.N
ell’occasione i militari erano intervenuti presso una discoteca nel comune di Città della Pieve, a seguito della richiesta di intervento effettuata dagli amici di una ragazza poco più che ventenne, la quale aveva loro riferito di essere stata vittima di una violenza sessuale all’interno del locale, asseritamente perpetrata da un soggetto che svolgeva mansioni di gestione/collaborazione nell’attività commerciale.
La vittima, trasportata a mezzo ambulanza al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Perugia, era rimasta ricoverata per qualche giorno. I militari, in quella circostanza, avevano potuto raccogliere la denuncia della donna, la quale ha riferito di essere stata vittima di violenza sessuale all’interno della discoteca, dopo che il presunto autore le aveva offerto da bere.
Le indagini svolte dai Carabinieri, coordinati sin dal primo momento dalla Procura della Repubblica perugina, si erano allora concentrate sull’escussione testimoniale di conoscenti e amici della ragazza, nonché di altri avventori dell’esercizio pubblico.
L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato associato al carcere di Perugia Capanne, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dove sconterà la pena definitiva della reclusione di anni 4 e giorni 14.