Ospedale Spoleto, riapre reparto cardiologia. Si potenzia (finalmente) chirurgia robotica. Il punto di Regione e Usl - Tuttoggi.info

Ospedale Spoleto, riapre reparto cardiologia. Si potenzia (finalmente) chirurgia robotica. Il punto di Regione e Usl

Redazione

Ospedale Spoleto, riapre reparto cardiologia. Si potenzia (finalmente) chirurgia robotica. Il punto di Regione e Usl

Partecipato incontro sull'ospedale e la sanità a Spoleto. Riapertura punto nascita al palo, protestano i comitati. Proietti: piano sociosanitario pronto entro fine anno. Grifoni: tutto fumo e poco arrosto
Dom, 20/07/2025 - 12:00

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Riapertura da settembre del reparto di cardiologia, dopo anni di chiusura, e potenziamento (finalmente, dopo anni di annunci) della chirurgia robotica, in particolare spostando l’attività laparoscopica urologica di Foligno a Spoleto: sono le novità emerse in merito all’ospedale San Matteo degli Infermi nell’incontro che si è svolto al palazzo comunale di Spoleto venerdì pomeriggio, alla presenza dei vertici della Regione Umbria e della Usl Umbria 2.

Tecnicamente si è trattato di una seduta congiunta della Conferenza dei capigruppo e della IV Commissione consiliare, aperta anche ai rappresentanti dei comitati a tutela della sanità cittadina. Un incontro durato circa 4 ore e che ha visto la presenza, tra gli altri, della presidente della Giunta regionale Stefania Proietti.

Ad aprire la seduta, coordinata dal presidente del Consiglio comunale Marco Trippetti prima e dal presidente della Commissione consiliare sulla sanità Guerrino Lucentini, il sindaco Andrea Sisti.

Quindi una brevissima introduzione della presidente Proietti, che ha annunciato come questo sarà il primo di altri incontri.

La parola è passata poi al presidente della Commissione speciale regionale sull’attuazione del Pnrr Missione 6: Sanità, il consigliere regionale spoletino Stefano Lisci. Che nel suo intervento ha sottolineato che proprio grazie agli interventi previsti dal Pnrr “si riuscirà ad avere i nostri ospedali tutti, anche quello di Spoleto, più efficienti, più vicini ai cittadini e ai loro bisogni”.

Ospedale Spoleto, le novità illustrate dal dg Usl, Noto

Gli aspetti tecnici legati al San Matteo degli Infermi li ha affrontati il nuovo direttore generale dell’Usl 2, Roberto Noto. Per l’azienda sanitaria locale c’erano il direttore sanitario Notargiacomo e quello amministrativo Carsili, oltre alla direttrice dell’ospedale di Spoleto, Damiani. Per la Regione Umbria, invece, era presente la dirigente regionale a salute e welfare Daniela Donetti.

Vari gli aspetti trattati dal dg Noto in merito alla sanità spoletina. A partire dal fatto che tra sanità territoriale ed ospedale sono in campo investimenti a Spoleto per 11,9 milioni di euro, di cui 3,5 già effettuati. “Sin dal mio insediamento, – ha detto il dottor Noto – l’input che ho ricevuto è stato quello di valutare ogni iniziativa che sul territorio di Spoleto potesse rappresentare l’occasione per un potenziamento delle attività attualmente in essere”. A partire dalla chirurgia robotica, che vedrà finalmente l’uso del robot daVinci 12 ore al giorno per 5 giorni alla settimana attraverso lo spostamento di tutta l’attività urologica oncologica da Foligno a Spoleto. Se attualmente al San Matteo degli Infermi vengono effettuate 150 prestazioni dal primario di urologia Mearini con la robotica, si prevede di aggiungerne altre 60. Inoltre si implementerà la chirurgia robotica spoletina con gli interventi legati alla parete gastrica, per un totale di 250 prestazioni all’anno. L’obiettivo è di superare i 500 interventi col robot a Spoleto all’anno. “Se i numeri lo consentiranno – ha aggiunto Noto – questo potrebbe diventare un centro di riferimento regionale con la realizzazione di un centro di formazione ad hoc per quanto riguarda la robotica”. Inoltre, lo spostamento della chirurgia urologica oncologica a Spoleto “libererebbe” Foligno in modo tale che qui ci si dedicherà agli interventi urologici non legati a tumori smaltendo così le liste d’attesa.

Per quanto riguarda la cardiologia, nonostante la riattivazione del servizio h24 dopo le note vicissitudini del recente passato, il servizio era ancora “claudicante”. Da settembre arriverà una unità aggiuntiva e dunque finalmente verrà riaperto anche il reparto che si occuperà di cardiologia riabilitativa, con 8 posti letto.

“Stiamo correndo – ha aggiunto Noto – per rendere operariva la casa di comunita che è stata recentemente collaudata, ma per la quale mancavano fondi per beni sanitari e non. Proprio stamani abbiamo stanziato le risorse ed aggiudicato l’appalto: entro il mese di agosto ci saranno questi beni e immediatamrnte dopo chiederemo autorizzazione all’esercizio”.

Il punto nascita chiuso e la battaglia dei comitati

Poi l’annosa questione del punto nascita. Con il direttore generale dell’Usl che ha parlato della nuova relazione che si sta inviando al ministero per il parere (con lo scontro tra le parti sulla sua obbligatorietà o meno) in merito alla richiesta di deroga sui 500 parti all’anno minimi, tenendo conto dei vari aspetti che erano stati ignorati in precedenza, in primis la situazione orografica.

Prima dell’intervento dei consiglieri comunali membri della IV commissione e di alcuni capigruppo c’è stato spazio per quello dei rappresentanti dei comitati ed associazioni in difesa dell’ospedale, a partire dal City forum (con il portavoce Leonello Spitella), passando poi per quelli più di recente costituzione. Tra gli interventi quello dell’ex sindaco Umberto de Augustinis, che si era battuto contro la trasformazione dell’ospedale di Spoleto in Covid hospital, e dell’ex assessore Angelo Loretoni. Al centro del malcontento, come era previsto, la chiusura in particolare del punto nascita e la sua mancata riattivazione nonostante le promesse della stessa governatrice Proietti. Che non si è sottratta alla discussione sul tema. Anche se da parte dei comitati, dopo l’incontro, rimane il malcontento.

Nuovo piano socio sanitario regionale pronto per fine anno

Quanto alla richiesta avanzata dai territori e supportata dal consiglio comunale con l’approvazione a maggioranza di una mozione proposta da Insieme per Spoleto (Piccioni, Cintioli e Loretoni) di revoca della delibera della Regione sull’istituzione del Terzo polo, la presidente Proietti ha detto che non vi darà seguito. Perché essa verrà superata dal nuovo Piano sociosanitario, che si conta sarà pronto entro la fine dell’anno.

Grifoni: tutto fumo e niente arrosto

Dopo l’incontro di venerdì, non si fanno attendere i commenti. E mentre vari esponenti dei comitati sui social hanno contestato la mancanza di risposte concrete sul punto nascita, soddisfatto dall’iniziativa si è detto invece il capogruppo di Insieme per Spoleto Paolo Piccioni.

Dall’opposizione, ed in particolare dal vicepresidente del consiglio comunale Sergio Grifoni arriva però in queste ore una nota piuttosto critica. Di seguito il testo integrale.

“A seguito del recente incontro in Comune con la presidente della Regione, Stefania Proietti, ho letto alcuni commenti entusiastici che, sinceramente, non riesco a comprendere quali fondamenti abbiano, visto che, tirando le somme finali, di fumo ce n’è stato tanto, di arrosto ben poco. Alla presidente va riconosciuto comunque il merito della disponibilità al confronto, il che, di questi tempi, non è poco. Però non basta, soprattutto se rimane poi tutto nel nebuloso. Eravamo stati convocati per apprendere in anteprima alcuni contenuti del nuovo Piano Sanitario Regionale che interessano il nostro territorio: abbiamo solo saputo che verrà presentato entro dicembre. Punto!!!! In molti avevano chiesto di abolire la delibera di costituzione del progetto del Terzo Polo: è stato risposto che lo stesso è superato dal richiamato Piano Sanitario. Attenzione: superato e non abolito!!! Il nuovo Direttore Generale ci ha comunicato alcune novità che dovrebbero farci saltare in aria per la felicità. La prima è il potenziamento della chirurgia robotica programmata, da far diventare punto di riferimento territoriale, con relativa scuola di formazione. Ebbene, questo è già previsto dal progetto del Terzo Polo. La seconda è la specialistica da dare all’urologia nel comparto dell’oncologia, per consentire così il lavoro h. 12 del robot Da Vinci. Ebbene, è riduttivo rispetto all’attuale, dove si era arrivati a parlare di Urologia a Spoleto come Struttura Complessa e non solo oncologica. La terza è la previsione di otto posti letto per la cardiologia riabilitativa. Ebbene, il progetto Terzo Polo ne prevedeva dieci a regime. Non solo, affermando il concetto della cardiologia riabilitativa, significa dare per scontato il fatto che non tornerà l’UTIC. Poi c’è l’annosa querelle sul Punto Nascite, dove la Presidente ha garantito che riformulerà in maniera più esaustiva la richiesta per ottenere la deroga dal Ministero, dichiarando anche che, qualora dovesse essere nuovamente respinta, non esiste un piano B e dobbiamo metterci il cuore in pace per sempre. Allora mi chiedo: dove stanno le grandi novità che dovrebbero farci dormire sonni tranquilli? Nel mio breve intervento, oltre a quanto su riportato, ho cercato di far comprendere che il progetto del Terzo Polo è nato perché il San Matteo per anni raddoppiati è stato spogliato dei suoi servizi a favore di Foligno e gli spoletini hanno voluto che si mettesse nero su bianco una volta per tutte. Non dimentichiamolo questo!!! C’è anche da dire che da soli gli ospedali di Foligno e di Spoleto non potranno in futuro sussistere, visto che soltanto uniti potranno rispettare i parametri previsti dal DM n. 70, che prevede il mantenimento dei servizi sanitari solo se esiste un bacino di 150.000 potenziali pazienti. Questo non lo dico solo io, ma lo hanno asserito negli anni scorsi anche le apposite Commissioni di esperti, costituite ad hoc, dove erano presenti autorevoli personaggi spoletini. Tutto ciò lo sanno anche la presidente Proietti e i suoi collaboratori. Inutile nascondersi momentaneamente dietro il dito delle vane promesse che non potranno essere mantenute. Può andar bene per la campagna elettorale, ma poi i nodi vengono al pettine! Il rischio reale che corriamo è quello che, focalizzando l’attenzione solo o principalmente sul Punto Nascite, se a dicembre dovesse essere nuovamente bocciato, saremmo costretti a prendere o lasciare ciò che si sarà proposto. Hai voglia tu a protestare!!!! Cosa fare allora? E’ un appello che faccio alla componente politica e sanitaria, ma anche ai Comitati che stanno sostenendo la problematica. Accantoniamo per un attimo il problema del Punto Nascite, perché, nel bene o nel male, non dipende, ne da noi, nè dalla Proietti. Mettiamoci finalmente intorno ad un tavolo per suddividere meglio i servizi importanti fra Spoleto e Foligno, in modo che venga ristabilita la pari dignità. Ricordo che sono ben tre anni che esiste il Terzo Polo ma il Sindaco, o chi per lui, non ha voluto mai, e dico mai, approfondire il tutto nelle sedi opportune, nonostante la disponibilità della Regione. Visto che la maggioranza è cambiata: fatelo adesso!!!! Non aspettiamo le direttive del Piano Sanitario o del successivo PAL, perché potrebbe essere troppo tardi. Solo se preveniamo possiamo ottenere qualcosa; a giochi fatti tutto diventa difficile se non impossibile. L’esperienza insegna! Non vorrei che un domani, insieme al fumo, sparisse ancora una volta l’arrosto”.

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