Settimane di vessazioni, culminate con aggressioni perfino entrando in modo abusivo nell’abitazione della compagna, hanno portato a disporre un divieto di avvicinamento, con l’applicazione di un braccialetto elettronico, nei confronti di un 39enne di Perugia. Il provvedimento, eseguito dalla polizia di Stato su disposizione del gip di Perugia, fa seguito ad un’indagine aperta nei confronti dell’uomo per i reati di maltrattamenti in famiglia, furto aggravato, violazione di domicilio e lesioni personali aggravate nei confronti della compagna.
Gli accertamenti coordinati dalla Procura della Repubblica di Perugia “hanno messo – viene spiegato in una nota – in luce le numerose vessazioni fisiche e psicologiche perpetrate dall’indagato; in tale ambito è emerso che l’uomo, in più occasioni, si era lasciato andare ad atteggiamenti aggressivi e violenti contro la donna procurandole uno stato di sofferenza, ansia e paura”.
In particolare, il 39enne, a giugno, per motivi di gelosia, dopo aver tentato di strappare la borsa alla donna – provocandole delle lesioni – le aveva sottratto il telefono cellulare. In seguito, l’uomo si era introdotto arbitrariamente nell’abitazione della donna, dapprima passando dalla finestra e costringendo quest’ultima a fuggire in giardino e, in un secondo momento, forzando la porta di ingresso. In quest’ultimo episodio, una volta dentro l’abitazione, l’uomo l’aveva percossa violentemente costringendola a scappare e a trovare rifugio in un esercizio commerciale vicino. Era stato un vicino di casa che, allarmato dalle grida di aiuto, aveva richiesto l’intervento della Polizia di Stato.
In ragione della gravità degli episodi, all’esito degli accertamenti esperiti dagli uomini della Squadra Mobile, sono stati contestati all’uomo i reati di maltrattamenti in famiglia, furto aggravato, violazione di domicilio e lesioni personali aggravate, facendo richiesta di applicazione di una misura cautelare a suo carico. Il gip presso il Tribunale di Perugia, esaminati gli atti, ha emesso un’ordinanza applicativa della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento alla donna. nonché a quelli abitualmente frequentati dalle persone offese, prescrivendo all’indagato di mantenere una distanza dalla vittima non inferiore ai 500 metri.
(foto di repertorio)