Carlo Vantaggioli
Come resistere! Come fare a non prendere in considerazione l’ipotesi di lavoro che il Consigliere regionale della Lega Nord, Gianluca Cirignoni ci sottopone con forza veemente proprio nel giorno in cui il Premier Berlusconi salva Lampedusa dall’orda dei migranti arrivati colà a seguito delle note vicende che riguardano le satrapie nordafricane.
Giusto ieri il leader della Lega, nonché ministro della Repubblica, Umberto Bossi, aveva tracciato la linea del governo per la soluzione del problema con un perentorio “Fora di ball…”, puntualmente attuato questo pomeriggio dal presidente del consiglio che ha spiegato come i migranti, dopo l’identificazione, saranno rispediti in Tunisia. Commovente l’inciso con cui il Premier ha svelato poco fa ai lampedusani “l’arma finale” per evitare il ripetersi degli sbarchi che tanto arrochiscono il Bossi: “abbiamo comprato i pescherecci affinché non possano essere utilizzati per le traversate. Così quando sarò fuori dalla politica li userò io per mettere in piedi un'attività per il pesce fresco».
Non si sa in verità se qualcuno l’abbia presa come una delle micidiali barzellette del “primus inter pares”, perché difficilmente la cosa è da considerarsi pittoresca, quanto piuttosto realizzata davvero.
Ma tornando al “soldato” Cirignoni, fedele alla linea, questi profluvia una interrogazione con la quale oltre a chiedere alla presidente della Giunta Catiuscia Marini di conoscere il numero massimo di eventuali rifugiati per i quali è stata data la disponibilità di accoglimento, ed i criteri concordati per la loro accoglienza, con particolare riferimento ai luoghi identificati per ospitarli temporaneamente, chiarisce anche il metodo leghista ed il contesto geopolitico per la regione Umbria (che è verde per definizione), in tema di accoglienza: “siamo contrari all'eventuale accoglienza di rifugiati libici in Umbria, perché una loro diffusione capillare nel territorio regionale creerebbe problemi di controllo, anche in considerazione del fatto che tra questi potrebbero annidarsi estremisti islamici e terroristi, pronti a far pagare al nostro paese il ruolo che sta avendo con l'intervento militare”.
Pancia a terra e elmetto in testa, via di “passo del leopardo” a schivare i pericolosi terroristi annidati. Salvo non accorgersi che la maggior parte (pare 16mila su 18mila arrivi) sono tutti provenienti dalla Tunisia, patria di famosissimi e feroci terroristi. Prosegue Cirignoni tatticamente: “Lo status di profugo è per definizione temporaneo, e per garantire subito il rimpatrio, a guerra finita, i profughi vanno tenuti in apposite strutture sotto controllo. Per questo, ribadiamo l'urgenza di costruire un Centro di identificazione ed espulsione in Umbria. Il centro una volta costruito nelle aree idonee, come quelle dei siti carcerari, permetterà anche di distinguere i clandestini dai profughi, dando certezza alle espulsioni motivate dei clandestini anche in futuro”
Capita la finezza? Ti metto vicino al carcere, così se ti viene in mente di fare il furbo ti sbatto pure dentro, che tanto non dista molto, e non mi scappi più via, prima che ti possa riportare a casa.
Un po’ sullo stile dei pescherecci berlusconiani, invero un concentramento creativo.
Solo che quelli, i migranti, stanno arrivando copiosi e magari per costruire il Centro una “tanticchia” di tempo ci vorrebbe.
Ricordiamo anche che il verdissimo Cirignoni, classe ’72, è anche colui che, sempre fedele alla linea, disertò i festeggiamenti per il 150° dell’Unità d’Italia, affidando alla stampa una nota in cui chiedeva che il Consiglio regionale garantisse “… ai capigruppo ed a tutti i consiglieri di esprimere il proprio pensiero sui controversi 150 anni di storia nazionale ed in particolare sugli ultimi 65 di storia repubblicana, che ci hanno consegnato un paese diviso, iperburocraticizzato, con opere pubbliche scadenti e costose, con un debito pubblico da record, con una giustizia da terzo mondo (dati Ocse), con gli operai tra i meno pagati dell’Ue (dati Ocse), con le mafie che hanno spadroneggiato al sud e colonizzato il nord”.
Se lo sente il Bossi che a Nord c’è la mafia…
E così alla fine della storia, nella verde Umbria che tanti figli diede al Risorgimento, v’è un giovanotto che si veste di verde, cravatta e foulard, che emette cinguettii verdissimi che non hanno la cadenza greve del “Fora di ball…” bossiano, ma piuttosto rispolverano tutta la sana tradizione umbra, ed in particolar modo perugina, del famoso “E’ arrivato Baglioni…levete di cog…i”
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