Afc Farmacie Spoleto, l’amministratore c’è ma a sua insaputa | Utile scende di 200mila euro - Tuttoggi.info

Afc Farmacie Spoleto, l’amministratore c’è ma a sua insaputa | Utile scende di 200mila euro

Carlo Ceraso

Afc Farmacie Spoleto, l’amministratore c’è ma a sua insaputa | Utile scende di 200mila euro

Dom, 13/07/2025 - 18:38

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Si infittisce di “giallo”, per le tante anomalie, la vicenda dell’Azienda Farmacie di Spoleto, sulla quale dallo scorso 21 giugno pende anche un atto ispettivo a risposta scritta dei consiglieri di Alleanza civica che hanno chiesto chiarimenti sulla gestione tenuta da due anni a questa parte dal conte Franco Silvano Toni di Cigoli, fortemente voluto dal primo cittadino alla guida dell’azienda che, sin dalla sua costituzione, rappresenta un po’ la “gallina dalle uova d’oro” del Comune, che ne detiene l’85% delle quote azionarie.

Dell’ultima assemblea, tenutasi lo scorso 6 giugno, si era saputo ben poco, rimandando così al giorno in cui l’amministratore unico, o chi per lui, avrebbe pubblicato bilancio e documenti annessi.

Pubblicazione avvenuta, con tempi quasi biblici, solo lo scorso 4 luglio, addirittura tre giorni dopo la firma digitale apposta sullo stesso verbale di assemblea dall’amministratore unico finito al centro delle polemiche politiche. E su cui non sono escluse ulteriori prese di posizione. Ma andiamo con ordine, perché non sono poche le novità che rischiano di sollevare diversi dubbi, anche di carattere etico, se non proprio di legittimità.

L’Amministratore delle Farmacie c’è ma (quasi) a sua insaputa

La prima novità è in fondo alle 5 pagine del Verbale di assemblea (in pratica poco meno di tre, ad eccezione di una lunga lista di crocette sulle cose fatte) in cui si legge che l’amministratore unico – attesa l’indisponibilità di Toni di Cigoli a ricoprire nuovamente l’incarico – viene indicato e approvato dal socio di maggioranza (in pratica il sindaco, astenuti i soci privati) nella persona di Valia Fedeli Alianti che resterà in carica fino “all’approvazione del Bilancio 2026, peraltro tenuto conto dei rinnovi del Consiglio comunale e che il contratto di affitto tra Azienda Farmacie Comunali Srl e il Comune di Spoleto scadrà tra meno di un anno (al momento vale 210mila euro annuo in favore del Municipio). Il suo compenso resta invariato”.

L’assemblea del 6 giugno – alla quale erano presenti tra gli altri il Sindaco Sisti, l’assessora Renzi, la dirigente Tedeschi e il Segretario generale Ruggieri – viene formalmente siglata solo il 1 luglio; 26 giorni per scrivere 3 paginette rappresentano un bel record, cui se ne aggiungono altri tre per caricarla sul portale della Gazzetta amministrativa.

Contattata da Tuttoggi per sapere come era andato questo primo mese dall’insediamento, l’avvocato Valia Fedeli Alianti – a Spoleto nota per il suo impegno civile quale presidente degli Istituti civili riuniti di beneficenza dalla legislatura Brunini, passando per quella dei sindaci Daniele Benedetti e Fabrizio Cardarelli, fino a quella di de Augustinis che non la riconfermò al momento della trasformazione in Fondazione – ha preferito rimettersi a un messaggio whatsapp che rappresenta un primo ‘caso’: “Non mi sono ancora insediata. Ho ricevuto, tramite pec, la comunicazione del verbale assembleare, nel quale sono indicata quale amministratore unico, venerdì 4 luglio u.s. In questi giorni sto prendendo visione della documentazione riguardante la situazione della società. Sarebbe, pertanto, opportuno aggiornarci alla prossima settimana”, ci scrive la professionista di area dem.

Dunque, sorvolando sulle responsabilità societarie, chi ha amministrato e sta amministrando l’Afc? Mistero. D’altra parte non è la prima volta che accade: già alle dimissioni del precedente amministratore, Paolo Scarabottini, c’era voluto più di qualche mese per addivenire alla nomina del blasonato amministratore.

Il verbale conferma anche la volontà, già espressa dai soci privati il 15 novembre 2024, di voler uscire dall’azionariato: decisione mai emersa nei tanti anni e che potrebbe costituire un ulteriore indizio di come sia vissuta anche tra gli azionisti la gestione.

Il Collegio sindacale che non revisiona, ok al bilancio

Dal documento assembleare sembra peraltro di intuire che il Collegio sindacale non abbia ricevuto l’incarico di revisionare il bilancio. Un’altra anomalia. Leggiamo quanto dichiara il presidente Andrea Orazi: “il collegio esprime parere positivo sul bilancio al 31/12/2024…rammento come sarebbe auspicabile che le funzioni del collegio sindacale siano integrate con quello della revisione, per per lo stesso Collegio si abbia un compenso equo e che ci sia l’introduzione di un controllo analogo”.

Al solo socio pubblico delle Farmacie comunali di Spoleto, ovvero il sindaco, approvare il bilancio che registra anche qui l’astensione dei privati, che riporta un utile netto “di 26.953,00 euro (erano 239.337 euro nel 2023, n.d.r.), stabilire che l’utile venga messo totalmente a riserva (come per quello del 2023, n.d.r.)” e conclude ratificando “pienamente, all’uopo ringraziando, e fa proprio l’intero operato dell’A.U. …così rinunciando ad ogni e qualsiasi azione di responsabilità sull’intero operato, anche di cui all’esercizio 2024, e così rilasciando ampia e completa manleva in tal senso”. 10 e lode, bacio accademico e pubblicazione, tempi permettendo, dei bilanci.

Farmacie spoleto, utile giù, ma ci sono investimenti

A parte il sensibile decremento degli utili post imposte (- 212.384€), il conto economico segna il segno positivo sui ricavi pari a 3,861 milioni (erano 3,736 nel 2023), mentre i costi aumentano sensibilmente di oltre 400mila euro in un anno (da 3,390 milioni del 2023, a 3,807 milioni del 2024) su cui pesano sicuramente le voci servizi (+63 mila), stipendi (46mila), 101.000 euro per materie prime, consumo e merci e 51mila euro per godimento di beni di terzi. Dallo stato patrimoniale si evince che le immobilizzazioni immateriali sono passate da appena 4mila euro a 213.243 euro nell’anno passato.

Ma è nella Relazione sul governo societario e sulla gestione 2024 che Toni di Cigoli precisa con non celata enfasi il lavoro svolto, dal “Business plan a prospettiva settennale ragionando su 2 farmacie (delle tre raggiungibili oltre al possibile hub)...” al “ben completata prima fase della digitalizzazione con l’installazione di robots più avanzati”…”impegnativi e, mi si dice ben riusciti ed apprezzati, lavori di ristrutturazione, restyling e riarredo” con “il recupero degli arredi di antiquariato esistenti e con l’implementazione fortunata che ci ha portato a poter iniziare una oculata e saggia politica di recupero storico estetico per ciò che le farmacie si meritano dato il loro passato”.

Tanto che lo stesso ormai ex amministratore propone di cambiare la denominazione della attuale AFC in “Antiche farmacie riunite di San Ponziano di Spoleto” che in qualche modo spiegherebbe, a suo dire, “gli investimenti fatti in qualche arredo di antiquariato di dettaglio e di accompagnamento, peraltro subito e facilmente assicurato per il doppio del prezzo di acquisto”.

Sembra quasi una sorta di risposta, sicuramente frutto di mera coincidenza, a fronte dei dubbi sollevati nella mozione di Alleanza civica, presentata una decina di giorni dopo l’assemblea.

Così come per la carta di credito, anche questa nel mirino dell’atto ispettivo. L’A.U. precisa che “intensi sono stati gli studi condotti tra Roma e Spoleto e anche Perugia sia a livello notarile che per il diritto societario e amministrativo per la bozza di revisione dello Statuto e quindi della governance”.

Dopo altri autoincensamenti, difficilmente riscontabili in Relazioni allegate al bilancio di società più piccole (ma anche molto più grandi), Toni di Cigoli rivela l’attenzione posta verso il personale con un “welfare aziendale che ci copiano” e una “privilegiata formazione attraverso un Master già disegnato direttamente con la Luiss che potrà essere offerto ai dipendenti per curarne una formazione di eccellenza”.

Impegno che ha previsto il previsto “rimborso delle spese per l’esercizio delle proprie funzioni – accompagnato, perché dette spese fossero puntualmente tracciabili dall’introduzione di una carta di credito aziendale…le piazze di spesa sono esclusivamente quelle di Spoleto e Roma…”. C’è anche un richiamo agli sforzi compiuti: “oltre ad aver messo gratuitamente a disposizione della AFC proprie strutture, anche di Studio, talvolta ha pagato di tasca propria quando la carta, di non facile impiego, non veniva accettata e non vi era modo di fare altrimenti”. A leggerla così verrebbe quasi di intitolargli già una piazza, va beh, facciamo una farmacia.

Resta tutta da comprendere la necessità di gravitare su Roma per gli accordi accademici, fin qui non fruiti dai farmacisti della Afc: non tanto perché, almeno sul territorio, non si ha cognizione di titolari di farmacie con master o corsi in management, quanto perché, senza disturbarsi a raggiungere la Capitale e la nota Luiss, sarebbe bastato avviare contatti con l’autorevole Dipartimento di Economia dell’UniPg  che, guarda a volte le stranezze della vita, nei propri programmi ha anche l’insegnamento di Economia e management delle farmacie, valido ben 40 cfu. Senza considerare che, formati i direttori di farmacia, quale valore aggiunto porterebbe la nomina di un amministratore unico?

Farmacie Spoleto, le Società di consulenza

C’è infine un passaggio che sta sollevando più di un imbarazzo tra quanti hanno preso parte all’assemblea e, pare scontato, lo solleverà tra i banchi dell’opposizione. In premessa al verbale assembleare, infatti, tra la lunga lista dei presenti, si da atto della presenza dello “Studio CSC Srls, nella persona di Federica Antonelli, uditrice e chiamata come segretaria a redigere il verbale”.

Chi era presente all’incontro delle Farmacie di Spoleto, ha notato come la fisionomia della dottoressa Federica Antonelli fosse molto simile a quella della assessora Letizia Pesci. Ed in effetti i presenti hanno appreso fosse la figlia di quest’ultima. E fin qui nulla di male, ma questa presenza rivela un’altra singolarità.

Dai tempi dell’amministratore Gabrio Romani (siamo nella Giunta Brunini 2), infatti, a seguito di una gara, a quanto si è potuto ricostruire sulla base di documenti e visure, le attività amministrativo-contabili erano state affidate e sempre rinnovate allo Studio CSC Srl (Consulting Service Center), con sedi a Roma e Spoleto, la cui amministratrice era, fino al 17 ottobre 2021, proprio Letizia Pesci.

E’ stata sempre lei a rinnovare nel 2018 il contratto triennale 2018-2020. Da sempre fedelissima della corrente lisciana dei dem, la Pesci si è candidata sia alle amministrative del 2018 con il Pd, sia con Eleggi Spoleto nel 2021, lista civica con cui è stata eletta insieme ad un altro consigliere (entrambi puntualmente rientrati nel piddì dopo un paio di anni). Le dimissioni dell’autunno 2021 dalla carica societaria combaciano con la chiamata a ricoprire il ruolo di assessora della Giunta Sisti.

Al suo posto, nella società detenuta alla pari dai commercialisti Cucuzza e Mangani, è subentrata quale amministratrice la dottoressa Claudia Adulterini. Una società dunque ritenuta affidabile da aver meritato la fiducia degli amministratori che si sono susseguiti, nominati tanto da giunte di centrosinistra, quanto di centrodestra.

Dal 2022, o data successiva, non è chiaro chi e perché abbia sentito di dover cambiare o far affiancare la società di consulenza amministrativa affidandosi, a quanto recita il verbale, alla CSC SRLs (Centro studi commerciali, Srl semplificata) anche se nella realtà non cambierebbe molto rispetto all’altra società, a parte l’uscita di scena della Pesci: amministratrice della società semplificata è sempre l’Adulterini, mentre la quota capitale (1.000 euro) è equamente divisa tra tre soci, Federica Antonelli insieme a Cucuzza e Mangani.

Opposizione attende risposte, martedì la prima?

Bisognerà ora attendere la risposta del Comune ai quesiti mossi dai consiglieri di Alleanza civica Alessandra Dottarelli e Gianmarco Profili, che con il loro atto ispettivo hanno chiesto di ricevere la documentazione contabile, anche della famigerata carta di credito come pure delle sponsorizzazioni che la Farmacie comunali Spoleto ha fatto in questi ultimi due anni. L’interrogazione dei due consiglieri di minoranza scade formalmente martedì prossimo, 15 luglio (la Giunta ha 30 giorni di tempo per gli atti a risposta scritta).

Una questione su cui, tramite un sintetico post su Facebook, anche il capogruppo di Obiettivo Comune, Sergio Grifoni, ha annunciato di aver fatto da tempo un accesso agli atti. A lui si aggiunge il capogruppo di Fd’I, Alessandro Cretoni: “stando a quanto emerge dagli atti pubblicati mi pare ci sia materiale sufficiente per approfondire le vicende della Afc Srl in Commissione Controllo e Garanzia”.

Il tutto mentre si attende che l’avvocato Valia Fedeli Alianti sciolga le proprie riserve. Un suo “no” allungherebbe i tempi di nomina, non fosse che per la riconvocazione dell’assemblea dei soci.

© Riproduzione riservata

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