“Consiglio Comunale straordinario: il centrodestra si dimetta!” chiede a gran voce Alessandro Pacini, capogruppo di Rifondazione Comunista Foligno, su quelli che definisce gli “incresciosi episodi” accaduti giovedì in consiglio comunale. Nello specifico, Pacini racconta: “Un centrodestra, quello della città di Foligno, privo di contenuti e ricco di tracotanza. Proprio ieri infatti (l’altro ieri per chi legge, ndr), è andato in scena uno degli spettacoli più degradanti che io abbia mai avuto modo di vedere nella mia seppur giovane vita politica. La minoranza folignate aveva infatti convocato, attraverso una raccolta di firme, un consiglio comunale straordinario per discutere di alcuni interrogazioni e ordini del giorno che, invero, da tempo giacevano in lista d’attesa. Ora, sorvolando sui contenuti quantomeno fantasiosi di alcuni dispositivi messi in lista (uno su tutti l’intitolazione di una via dedicata a Italo Balbo, fascista della prima ora) e sorvolando anche sul fatto che l’ordine del giorno era composto da ben 27 punti (e anche un bambino capirebbe l’impossibilità di svolgere con accuratezza tutti i dispositivi in un’unica seduta) ciò che mi ha scandalizzato è stato l’uso strumentale e politico che questi signori hanno fatto della massima assise cittadina.
Perché ieri il Consiglio Comunale, riunitosi come stabilito alle 17.30, si è sciolto alle 21.30 senza nemmeno aver discusso un solo punto all’ordine del giorno!
Ostruzionismo della maggioranza, obietterà qualcuno? Macché! Dopo le comunicazioni del Sindaco e di alcuni Consiglieri, si è passati a trattare gli ordini del giorno urgenti, cioè dispositivi presentati il giorno stesso al Presidente del Consiglio Comunale, che da regolamento vanno trattati prima di tutti. L’ultimo di questi era l’adesione del Comune di Foligno alla manifestazione di sabato 26 Marzo a Roma per il “Sì” al Referendum sull’Acqua Pubblica.
L’opposizione, accortasi di alcune assenze sui banchi della maggioranza, e resasi conto di essere quindi indispensabile al raggiungimento ed al mantenimento del numero legale, invece di partecipare alla votazione, mantenere il numero legale valido e proseguire con la discussione di tutti i punti all’ordine del giorno, ha preferito sfilare il badge, facendo così mancare i numeri all’assise per proseguire i lavori. Il tutto in un Consiglio Comunale che loro stessi avevano convocato!!!
Ora: capisco che alle 21 e 30 si può aver fame e si preferisce andare a prendere una pizza in compagnia che lavorare per la propria città, quello invece che non capisco e che non posso accettare è l’uso politico e strumentale che il centrodestra fa delle istituzioni! Autoconvoca un Consiglio Comunale e, senza nemmeno toccare un punto della lista, lo fa cadere perché si accorge di essere per una volta indispensabile al mantenimento del numero legale. A queste persone vorrei ricordare che il ruolo di Consigliere Comunale che hanno l’onore e l’onere di svolgere, li investe di una responsabilità istituzionale che deve prescindere dal gioco politico delle parti e che esige rispetto e serietà in nome della città tutta.
A questo si aggiunga la pessima figura del Capogruppo del Pdl Meloni: una figura autoritaria e scomposta, che pende parola tra i banchi senza nemmeno avere la decenza di prenotarsi, a suon di urla ed improperi nei confronti dei colleghi e delle colleghe. Una persona poco politica e molto folcloristica che copre di ridicolo sé e la sua stessa coalizione.
Uno spettacolo indegno quello di ieri sera, che mi fa ricredere sulla correttezza istituzionale del centrodestra e che mi spinge per questo a chiedere le dimissioni in seduta stante di tutti consiglieri che ieri hanno sfilato il badge, per lasciare spazio ad esponenti che abbiano più a cuore le sorti della nostra città.”
Aggiornamento delle 14.46 – Giunge in tarda mattinata anche l’intervento di Stefania Filipponi, consigliere comunale e capogruppo per “Impegno Civile”, attiva a Foligno nell’opposizione. Il capogruppo prende posizione a proposito del consiglio comunale di giovedì 24 marzo scrivendo al presidente del consiglio comunale Sergio Gentili. Questo il testo:
“Quanto accaduto nella seduta del 24 marzo 2011, convocata su iniziativa delle opposizioni e sciolta alle 21.30 per mancanza del numero legale, impone a tutti noi una profonda riflessione sul ruolo del Consiglio Comunale e sui comportamenti tenuti nel corso delle sedute stesse.
Nello specifico, al momento dello scioglimento, non era stato ancora trattato nessun punto all’ordine del giorno: per circa quattro ore si è semplicemente disquisito sulla ammissibilità o meno di mozioni “cd urgenti” e sulla partecipazione del Comune di Foligno alla manifestazione “vota SI al referendum per l’acqua bene comune”. Temi certamente importanti ma intanto le mozioni dello scorso anno rimangono “in attesa”…
E’ indiscutibile che la coalizione, che governa la città, abbia l’obbligo, politico e giuridico, di garantire il funzionamento delle istituzioni; invece, persino il Sindaco non è stato presente a tutta la seduta. E’ altrettanto incontestabile il diritto/dovere della minoranza di opporsi a decisioni che non condivide, con tutti i “mezzi” che la normativa consente, compreso l’ostruzionismo.
Al di là dello “scioglimento del Consiglio”, che può rientrare nel “gioco delle parti”, quello che è grave l’assoluto “ immobilismo” del Consiglio Comunale svuotato, nei fatti, delle sue funzioni di indirizzo e di controllo politico amministrativo. Tutto è deciso (sicuramente nel rispetto della normativa) dall’esecutivo senza che si senta neppure il “dovere politico” di informare i Consiglieri della portata delle decisioni prese. A mero titolo esemplificativo: che il Polo Sportivo sia stato dato in concessione temporanea a cooperative, ci è stato comunicato a mezzo stampa, senza però avere conoscenza né della durata effettiva né dei costi; per discutere di determinate problematiche sono stati istituiti tavoli, che però non vengono mai convocati…E questa sarebbe la trasparenza e la partecipazione….
Sarebbe auspicabile che i cittadini effettuassero un “controllo sociale”, partecipando alle sedute consiliari, per valutare i comportamenti e le tematiche affrontate; in mancanza torno ad insistere affinché sia consentita la ripresa, audio video, delle riunioni del Consiglio Comunale, che consenta di trasmettere le stesse su radio e TV locali o su siti internet.
E’ necessario ripensare ai comportamenti della politica, che devono essere sempre e comunque finalizzati agli interessi della città, a prescindere dal ruolo di ciascuno; è doveroso avere un profondo rispetto per le istituzioni e per l’utilizzo di risorse pubbliche.
Per questo, Signor Presidente, La prego proporre a tutti i Consiglieri di rinunciare al gettone di presenza della seduta del 24 marzo, stante la completa “inutilità” (nel senso etimologico del termine) della stessa, rispetto alle esigenze dei cittadini che ancora non ottengono risposte: vivibilità del centro storico, viabilità, parcheggi, lavori di ripavimentazioni, sviluppo del territorio, effettiva partecipazione e non mera costruzione del consenso…
Può essere ritenuta una provocazione; ritengo invece che sia un piccolo segnale per riportare “l’etica nella politica”, valore che rappresenta lo spartiacque tra una classe dirigente autoreferenziale ed una che invece svolga il ruolo che le compete, ovvero miri a rendere migliori le condizioni di vita dei cittadini che rappresenta.”