BANCA POPOLARE SPOLETO, E’ RIBALTONE: ANTONINI PRESIDENTE, OUT PROTASI. TERREMOTO SINDACALE. “FRATTURA INSANABILE CON MPS” - Tuttoggi.info

BANCA POPOLARE SPOLETO, E’ RIBALTONE: ANTONINI PRESIDENTE, OUT PROTASI. TERREMOTO SINDACALE. “FRATTURA INSANABILE CON MPS”

Redazione

BANCA POPOLARE SPOLETO, E’ RIBALTONE: ANTONINI PRESIDENTE, OUT PROTASI. TERREMOTO SINDACALE. “FRATTURA INSANABILE CON MPS”

Lun, 28/02/2011 - 19:36

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di Carlo Ceraso

Giovannino Antonini è il nuovo presidente della Spoleto Credito e Servizi, la holding che controlla la Banca Popolare di Spoleto. Il Consiglio di Aministrazione ha votato la ‘sfiducia’ (sono ancora ignoti i motivi) al reggente Fausto Protasi che dovrebbe però rimanere nel direttivo. Fonti ufficiali dell’istituto confermano a Tuttoggi.info che Antonini ha ricevuto nella votazione per l'incarico di presidente il voto favorevole di 6 consiglieri, mentre Protasi si sarebbe astenuto dal votare. Dunque l’ex presidente della Bps torna al comando di quella che, almeno sulla carta, è la società più prestigiosa del gruppo di credito spoletino.

Il CdA è ancora in corso e dovrebbe terminare intorno alle 20.30 (l’ufficio stampa è già allertato per organizzare le prime interviste al neopresidente). Il ribaltone in Scs rischia a questo punto di acuire lo strappo con i soci di minoranza Bps (Monte dei Paschi di Siena e Coop Centro Italia) che ormai un mese fa avevano ritirato i propri consiglieri dal cda della Banca, in aperto contrasto con la linea di Antonini che non voleva cedere alle richieste di Bankitalia che ne chiedeva le dimissioni dalla governance Bps (dimissioni poi ratificate il 15 febbraio u.s.).

In mattinata era trapelata la notizia che Antonini potesse desistere dal progetto, magari rimandandone l’attuazione all’assemblea dei soci di maggio prossimo. Una notizia che si è rivelata però infondata. La sfiducia è stata votata poco dopo le 16 con un risultato su fil di lana: 4 i voti a favore, 3 gli astenuti. Una votazione che lascia qualche perplessità alla luce di quella successiva per la nomina alla presidenza di Antonini Sono molti gli interrogativi che si aprono a questo punto, molti dei quali sollevati anche dalle organizzazioni sindacali. Come reagirà il Cda Bps a questo ribaltone? E quale decisione sarà assunta nei confronti del d.g. Alfredo Pallini, ‘temporaneamente sospeso’ da Antonini ma che i soci di minoranza hanno fortemente chiesto di reimmettere immediatamente alla guida del management? E quali conseguenze con il Monte dei Pasci? Quesiti che solo nelle prossime ore avranno risposte. Anche se sul fronte senese pare (il condizionale è d'obbligo) che i dirigenti del presidente Mussari abbiano nel pomeriggio inviato una durissima nota al Cda della Spoleto Credito e Servizi.

Intanto, proprio mentre il direttivo Scs provvedeva alla sfiducia di Protasi, nelle redazioni piombava un durissimo comunicato della Fisac Cgil che, senza mezzi termini, chiede ai “soggetti che di fatto hanno perso i requisiti necessari, di farsi da parte evitando di arrecare danni irreparabili all’Istituto e senza trovare scorciatoie utili al solo scopo di mantenere alti livelli decisionali con retribuzioni sopra la media nazionale, in modo del tutto sproporzionato alle dimensioni dell’Istituto, accampando mere giustificazioni legate all’autonomia dell’Istituto e a fantomatici complotti”. Un vero e proprio terremoto sindcale, dopo la nota della Fabi che aveva fatto tanto discutere per i suoi contenuti (clicca qui). La Cgil non fa nomi ma è chiaro il riferimento ad Antonini e all’avvocato Bellingacci. Come a colleghi di altre sigle sindacali “ci dissociamo completamente – dice la nota – da organismi strumentali e di parte sorti a sostegno di questo o quel componente del CDA promossi anche da esponenti con cariche sindacali in conflitto con il mandato ricevuto dai lavoratori”. Qui il riferimento pare a Davide Militoni, dirigente dell’Ugl e promotore del Comitato pro Antonini. Poi la Cgil si schiera in difesa di Bankitalia: “prendiamo altresì le distanze da chi mette in dubbio l’autonomia dell’Organo di Vigilanza nei confronti delle Banche destinatarie delle ispezioni e, con forza, chiediamo al top management dell’Istituto di Credito la rigorosa attuazione delle disposizioni di Banca d’Italia per la massima tutela dei risparmiatori e di tutta la clientela, la continua e trasparente informativa sulle vicende (per non innescare travisamenti e strumentalizzazioni delle notizie e per tranquillizzare i 750 dipendenti sul loro futuro e sulla loro vita e gli oltre 130.000 clienti sui loro risparmi); un cambiamento di rotta nella politica delle assunzioni e dei percorsi di carriera, fino ad oggi gestita in maniera del tutto arbitraria”. Poi le richieste alla Proprietà: “chiediamo inoltre la massima trasparenza nelle scelte di governo e nella nomina dei rappresentanti SCS parificando tutte le forze sociali ed economiche e tutti i soggetti del territorio nell’utilizzo di strumenti fino ad oggi nella disponibilità di pochi eletti. C’è inoltro bisogno di rapide decisioni in merito alla vicenda della sospensione del Direttore Generale, analizzando con serenità le motivazioni ed evitando di far prevalere motivi o conflitti esclusivamente personali”. “Bisogna evitare – conclude la Fisac Cgil – l’uso indiscriminato di mozioni di sfiducia quando i soggetti non sono più graditi lasciando ogni decisione al giudizio finale dei soci”. Troppo tardi, il Cda aveva già deciso.

© Riproduzione riservata

(Aggiornato alle 21.51)

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