La Corte dei Conti dell’Umbria ha emesso una sentenza di condanna per presunto danno erariale contro Roberto Tanganelli, ex amministratore unico della Gubbio Cultura Multiservizi (G.C.M.), partecipata del Comune di Gubbio al 100%.
La decisione del Collegio ha stabilito infatti che questo dovrà risarcire la stessa società e l’Ente di Palazzo Pretorio con 1.198.338 euro, somma che include le perdite patrimoniali causate dalla “mala gestio” fraudolenta della società tra il 2012 e il 2016.
La Procura regionale aveva accusato Tanganelli di aver falsificato i bilanci societari per occultare perdite progressive negli anni – “nel 2012 (-154.067,00 euro), 2013 (-322.607,00 euro), 2014 (-154.567,00 euro) e 2015 (-721.164,00 euro)” – , evitando così di richiedere la necessaria ricapitalizzazione o lo scioglimento della società.
Tra le pratiche illecite emerse dalle indagini si evidenziano: la sopravalutazione di crediti inesistenti, la capitalizzazione di costi operativi ordinari (salari e stipendi, servizi di pulizia, consulenze professionali e organizzazione eventi) e l’errata valutazione delle rimanenze di magazzino. Questi artifizi avrebbero mascherato la reale situazione economica della società, che ha accumulato perdite significative fino alla sua liquidazione nel 2016.
La difesa ha tentato di sostenere l’assenza di dolo e ha chiamato in causa anche il revisore dei conti e il Comune di Gubbio, sostenendo una responsabilità solidale. Tuttavia, il Collegio ha respinto tali argomentazioni, riconoscendo invece l’intenzionalità delle azioni di Tanganelli, che avrebbero portato al “depauperamento del patrimonio sociale” e alla necessità di ricapitalizzare la società con fondi pubblici “mediante versamento di 1.741.168 di euro da parte del Comune di Gubbio nel 2018, compresa la quota di perdite di 1.198.338 euro imputabile alla condotta dell’ex amministratore (stessa cifra che quest’ultimo è stato condannato a pagare, ndr)”.