Ha patteggiato la condanna a 4 anni di reclusione il 24enne che, lo scorso 24 maggio, aveva investito un minore a 50 metri di distanza dal Commissariato di Città di Castello.
La richiesta dell’imputato, difeso dall’avvocato Massimiliano Dei, è stata accolta stamattina (20 novembre) dal gup Valerio D’Andria, durante l’udienza preliminare al Tribunale di Perugia. La precedente richiesta di 3 anni e 6 mesi con la concessione dei domiciliari era stata giudicata inadeguata.
Il 24enne, di origini albanesi, – secondo quanto ricostruito dalla Procura – avrebbe compiuto “atti idonei e diretti in modo non equivoco a procurare la morte del 17enne” (egiziano) per vendetta. Il fratello maggiore del minorenne investito infatti, il giorno prima, aveva malmenato il 24enne albanese al culmine di una serie di tensioni, nate da un conflitto legato ad un subaffitto di un appartamento. Tutti e tre di fatto, quel giorno di fine maggio, si trovavano davanti al Commissariato proprio per denunciarsi a vicenda.
L’imputato – come ricostruito dagli inquirenti – avrebbe prima investito il giovane con la sua Volvo, per poi colpirlo di nuovo in retromarcia fino ad incastrarlo contro un’altra auto in sosta. Il 17enne – assistito dall’avvocato Eugenio Zaganelli – in quell’occasione aveva riportato una grave frattura esposta alla gamba, che aveva richiesto un intervento chirurgico d’urgenza e una convalescenza di 40 giorni.
Dopo aver investito il ragazzo l’aggressore si era dato alla fuga verso la E45. Il trambusto aveva ovviamente richiamato l’attenzione degli agenti di Polizia, ad appena 50 metri di distanza, che avevano fatto partire una caccia all’uomo con tutte le volanti e gli uomini a disposizione. Il 24enne, alla fine, era stato rintracciato e arrestato poche ore dopo a Umbertide con l’accusa di tentato omicidio.