La questione della Piscina comunale di Città di Castello – che a gennaio 2025 chiuderà i battenti per necessari lavori di riqualificazione – suscita sempre più domande e perplessità su tempi, modalità e futuro dei nuotatori altotiberini (agonisti e non) una volta che l’impianto non sarà più disponibile.
Alcune risposte sono arrivate dall’assessore ai Lavori pubblici Riccardo Carletti, interrogato da Emanuela Arcaleni (Castello Cambia) nell’ultimo Consiglio comunale. L’amministratore ha ricordato in primis come il Comune tifernate abbia ottenuto un importante finanziamento regionale – nell’ambito del bando Por Fers 2021-2027 – per la manutenzione straordinaria del complesso di via Engels, il cui progetto prevede un intervento dal valore complessivo di 1.314.761 euro.
La graduatoria dei progetti ammessi è stata pubblicata lo scorso maggio ma l’impegno di spesa da parte della Regione a favore del Comune tifernate è stato ufficializzato solo il 18 settembre 2024. Proprio per questo l’inizio dei lavori – originariamente previsto proprio per settembre 2024 – è stato giocoforza posticipato a gennaio 2025. “Avremmo preferito avviare i lavori a settembre per evitare di troncare a metà la stagione dei corsi (come peraltro succederà) ma i ritardi nella comunicazione ufficiale della Regione ci hanno costretti a rivedere il piano – ha spiegato Carletti – Si è ritenuto comunque giusto organizzare il primo semestre di corsi di nuoto vista l’enorme richiesta“.
La piscina chiuderà dunque a metà gennaio – si parla del giorno 15 – per consentire l’avvio dei lavori, che dovranno essere consegnati entro e non oltre l’8 febbraio 2025 (quando dovrà già essere allestito il cantiere) per non perdere il contributo acquisito. Ovviamente si avrà un cronoprogramma preciso solo dopo l’affidamento dei lavori alla ditta responsabile.
Gli interventi previsti – che puntano all’efficientamento energetico e alla prevenzione del rischio sismico – comprendono il rifacimento della pavimentazione interna e dei locali filtri dell’intero impianto sportivo, che prevedono di fatto la chiusura di tutte le vasche (dentro e fuori). L’obiettivo e la speranza dell’amministrazione è di poter garantire la riapertura della piscina esterna per l’estate 2025, mentre la piscina interna potrebbe richiedere tempi ben più lunghi per tornare operativa.
Nel frattempo Polisport starebbe valutando soluzioni per permettere agli agonisti di continuare ad allenarsi nel periodo di chiusura, sebbene la mancanza di strutture alternative nella zona e i costi più elevati degli altri impianti rappresentino un ostacolo. “Per ora abbiamo esplorato varie opzioni per offrire tariffe agevolate, ma distanza e costi delle strutture fuori città rendono difficile mantenere le stesse condizioni che normalmente garantiamo ai nostri utenti – ha riferito Carletti – Per quanto riguarda cosa faranno i dipendenti Polisport della piscina, il presidente Nardoni sta gestendo la situazione. Al momento la stabilizzazione di quest’ultimi, seppur importantissima, non è all’ordine del giorno”.
Arcaleni, in Aula, ha criticato proprio il discorso di un progetto alternativo “che di fatto manca. Polisport ha cercato di trovare soluzioni ma senza successo a quanto pare. Si poteva pensare a un’idea di compartecipazione alla spesa da parte del Comune per supportare i cittadini che dovranno recarsi in altre strutture, dove le tariffe sono più alte”. Secondo la consigliera, inoltre, dato che Polisport avrà un risparmio di costi durante durante il periodo di chiusura, “avrebbe potuto utilizzare fondi per sostenere la cittadinanza, calmierando i costi di accesso ad altre piscine“.