Si aprirà con un ‘giallo’ la seduta del consiglio comunale di Spoleto, di domani, 25 luglio (diretta streaming dalle 15) chiamata tra le prime pratiche ad approvare l’intitolazione di alcune aree ed edifici a personaggi della città che ci hanno lasciato nel tempo. Una iniziativa che di recente ha visto più di una singolare accelerazione da far temere che, più che alte doti morali e professionali dei benemeriti, si pensi all’elettorato chiamato prestissimo alle elezioni regionali.
Un turbinio di proposte che azzera anche quella, logica, della consigliera Alessandra Dottarelli e condivisa dal collega di Alleanza civica Gianmarco Profili, di dedicare una apposita seduta della commissione per fare il punto della situazione sui nomi da valutare e i possibili spazi disponibili. Così dopo la mossa del piddì di presentare ben due mozioni chiedendo l’inversione di discussione, le altre forze si sono opposte e hanno ottenuto che tutte le proposte agli atti venissero discusse insieme. E fin qui, sgambetti a parte, sarebbe stato tutto normale.
Dunque si sarebbe dovuti arrivare a domani per discutere le due mozioni del Pd: la prima, depositata il 23 maggio 2024 dal capogruppo Federico Cesaretti, per intitolare la piazzetta antistante la parrocchia di Sant’Arcangelo in Beroide al compianto parroco don Settimio Berzetta.
Due giorni prima (21 maggio 2024) era stata depositata l’altra mozione, sempre a firma del capogruppo, per intitolare l’area polivalente di San Giacomo a due figure importanti dello sport locale, Geremia Duranti (storico presidente della locale bocciofila) e Francesco Cesarini (il grande ciclista professionista che riempì le cronache della Gazzetta rosa con le sue imprese sulla due ruote). Profili, commentando la proposta dai banchi avversari, aveva proposto che sarebbe stato più opportuno intitolare al primo il centro sportivo bocciofilo, lasciando a Cesarini l’area polivalente. Ma i dem non hanno voluto sentire storie.
A seguire ci sarà la discussione della mozione, dal sapore più istituzionale, per dedicare al glorioso 130° Reggimento Fanteria “Perugia” (ricostituito a Spoleto nel 1941, stanziato in città dal 1976 al 1996 e che proprio nel 1941 ebbe tra gli allievi ufficiali Carlo Alberto Dalla Chiesa il quale, solo dopo la lunga campagna in Montenegro, transitò dalla Fanteria ai Reali Carabinieri). La zona indicata dai consiglieri proponenti (di Alleanza civica, Fratelli d’Italia, Lega, e Obiettivo Comune) è il piazzale ubicato a fianco di Largo Andrea Moneta. Conclude la sessione l’intitolazione chiesta da Ora Spoleto che propone (anche qui la mozione risale al settembre 2023) l’indimenticata Maria Antonietta D’Angerio per la scuola primaria di Villa Redenta.
Fin qui la scaletta di quelli che sarebbero dovuti essere i lavori di domani.
Già, sarebbero. Perché dall’ultimo Ordine del giorno è letteralmente scomparsa la prima mozione, quella della piazza a don Berzetta. Ma come, dopo tutto l’affannosa corsa dei piddini con tanto di inversione del punto all’odg perché fosse la prima ad essere votata (svegliandosi un po’ tardi, visto che don Settimio è deceduto a Spoleto il 19 ottobre 2003), cosa può significare questo stop? E chi lo ha imposto?
Difficile trovare una risposta. A quanto ha potuto apprendere Tuttoggi.info, sarebbe stata la Giunta Sisti-Lisci a far ritirare all’ufficio di presidenza la mozione affinché venga inviata alla Commissione per non meglio precisati “approfondimenti”. Difficile pensare che la manina sia quella del primo cittadino, cattolico sì anche se non molto praticante (lo si è visto quando, accompagnando in Duomo la delegazione albanese di Lezha ha letteralmente cannato la cappellina che custodisce la Santissima Icone, dono del Barbarossa, l’immagine sacra simbolo della città e amata dagli spoletini), più probabile del vice sindaco, che del proponente Pd è anche il segretario.
Smentita l’ipotesi di una gaffe comunicativa nei confronti della diocesi – che ha collaborato a rintracciare notizie utili su don Settimio -, non resta che capire cosa abbia convinto il partito di maggioranza a questo (temporaneo?) dietro front. E quali approfondimenti, studi patristici, teologici o indagini sulla vita dell’indimenticato don Settimio – ancora amatissimo tra la popolazione di Beroide che ne ricorda la presenza in ogni necessità, nelle lunghe preghiere di guarigione, nel prodigarsi verso gli ultimi – potranno fare mai i pur colti membri della Commissione? Sarà interessante leggere il verbale dei lavori consigliari.
Per il momento si assisterà al via libero delle altre 3 mozioni. Don Berzetta può attendere. Come molti altri illustri personaggi di questa città, dei quali non conviene probabilmente tener viva la memoria.
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