BIMBA TRAVOLTA E UCCISA DA AUTO: CONDANNATA IN APPELLO LA DONNA AL VOLANTE - Tuttoggi.info

BIMBA TRAVOLTA E UCCISA DA AUTO: CONDANNATA IN APPELLO LA DONNA AL VOLANTE

Redazione

BIMBA TRAVOLTA E UCCISA DA AUTO: CONDANNATA IN APPELLO LA DONNA AL VOLANTE

Mer, 20/10/2010 - 21:46

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Era appena uscita da una pizzeria di San Benedetto del Tronto insieme al papà, quando fu presa in pieno da una auto che la uccise sul colpo. A bordo del mezzo una donna che la Corte di Appello penale di Ancona ha confermato condanna ad un anno di reclusione confermando la sentenza di primo grado. E’ la condanna inflitta alla 44enne G.P., di San Benedetto del Tronto, che la sera del 9 giugno 2005, si rese responsabile della morte della piccola Lucrezia De Crescenzo di Monteleone di Spoleto. Sono state dunque accolte le richieste della famiglia Allegretti – De Crescenzo, costituita parte civile con l'assistenza dell'avvocato Domenico Benedetti Valentini del foro di Spoleto. Anche il procuratore generale aveva concluso per il rigetto dell'appello. Il tragico episodio aveva suscitato enorme emozione un po' in tutta la Valnerina, dove la famiglia della piccola è molto conosciuta e stimata. Lucrezia si trovava in gita a San Benedetto e stava uscendo insieme al padre e ad altri amici dal locale quando, nell'attraversare la frequentatissima via Maffei, venne travolta da una vecchia automobile, condotta appunto da G.P., che viaggiava oltretutto scoperta di assicurazione. Si discusse se l'investitrice avesse addirittura omesso il soccorso oppure se non si fosse nemmeno accorta, forse per distrazione, dell'accaduto. Fatto sta che la bambina perse subito la vita gettando nella disperazione i geitori, la sorellina ed i nonni. Giudicata responsabile in primo grado dal Tribunale di Ascoli Piceno, sezione distaccata di San Benedetto, l’investritrice interpose appello. Gli avvocati Benedetti Valentini e Giuliani – quest'ultimo difensore dell'imputata – hanno ridiscusso a lungo sugli elementi più controversi: il punto d'urto, la velocità non prudenziale dell'automobile, l'uso di occhiali della conducente che ne aveva l'obbligo, l'assenza di tracce di frenata, il tipo di lesioni riportate dalla piccola. La Corte di Ancona alla fine ha ribadito la condanna, stabilendo che nella separata sede civile le parti offese dovranno far valere i loro diritti di risarcimento, salvo che, in casi come questi di scopertura assicurativa del veicolo danneggiante, l'azione dovrà essere rivolta verso il fondo solidarietà vittime della strada con tutte le relative problematiche.


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