Primi contatti con Monni, ma l'obiettivo è mobilitare tra i 44.484 perugini che non si sono recati alle urne
In campagna elettorale sostenitori e detrattori hanno più volte evocato gli opposti estremismi, a destra e a sinistra. Qualcuno ha anche utilizzato termini come comunismo, fascismo, Brigate Rosse, Fuan. Non le due candidate Vittoria e Ferdinandi, alle quali questi termini sono stati ogni tanto associati, per esaltarle o demonizzarle, a seconda delle presunte convenienze elettorali.
Certo, Ferdinandi, nelle simbologie e nelle parole chiave, ha condotto una campagna elettorale marcatamente da sinistra. Appoggiata su questa linea anche dall’arrivo a Perugia di esponenti come Schlein e Conte. Scoccia ha invece scelto una campagna meno politica, da questo punto di vista, e più mirata sul “fare”. Se arriverà in suo sostegno la premier Giorgia Meloni, da un lato marcherà l’eventuale maggiore vicinanza del Governo al capoluogo umbro, dall’altro segnerà di più la propria appartenenza partitica.
Caponi riunisce i comunisti
Di destra e sinistra, in queste ultime ore, hanno parlato anche altri esponenti politici. Il candidato comunista Leonardo Caponi, che nonostante i soli 455 voti raccolti, ha rivendicato con orgoglio il diritto di vedere sventolare la vera bandiera comunista su questa campagna elettorale perugina. Nelle prossime ore deciderà con i propri compagni se mettere a disposizione di Ferdinandi questi voti, comunque importanti in un ballottaggio dall’esito tanto incerto.
Perugia, così il nuovo Consiglio
se vince Ferdinandi o Scoccia
Camicia saluta
Ha scelto di ritirare dalla competizione politica i suoi 472 voti, raccolti sotto il simbolo dell’Udc, Carmine Camicia. Che in una lettera all’on. Cesa ha annunciato la fine della sua esperienza con lo Scudo crociato in polemica con il segretario provinciale e regionale del partito. Una scelta maturata dopo la riunione all’Hotel Quattrotorri degli stati generali del centrodestra, nel quale è intervenuto l’ex segretario del Pd perugino Parlavecchio. Coalizione che Camicia ha annunciato di lasciare perché con troppi ex esponenti della sinistra all’interno.
I voti di Monni
Dei suoi 1168 voti (1.124 quelli della lista) Massimo Monni assicura che circa 800 seguiranno un eventuale ordine di scuderia in caso di apparentamento o comunque di accordo con Ferdinandi o Scoccia. Con entrambe ci sono stati già contatti, ma nulla di deciso.
I voti del centro
Ma soprattutto, Ferdinandi e Scoccia, oltre a convincere chi le ha già votate a tornare ancora una volta alle urne per confermare quella preferenza, devono mobilitare quei 44.484 elettori perugini che si sono tenuti alla larga dalle urne. Per molti motivi. Tra i quali, si ipotizza, l’eccessiva polarizzazione della campagna elettorale. Insomma, in quel numero (che costituirebbe la prima “coalizione”), ci sarebbe tanto voto moderato, di centrodestra e di centrosinistra. Da qui la necessità di allargare il più possibile i temi affrontati e di diversificare i toni.