L’evento, in programma venerdì 7 giugno a Sant’Anatolia di Narco, presenterà anche il progetto Fattobene accolto nel 2019 al MoMa di New York
I rappresentanti dei brand più longevi associati alla Unione Imprese Centenarie Italiane (www.uicitalia.org) – da Amarelli 1731 a Busatti 1842, da Aceto Del Duca 1891 a Carpenè-Malvolti 1868 – si riuniranno venerdì 7 giugno presso Urbani Tartufi 1852 a Sant’Anatolia di Narco (Perugia).
Si tratterà di un momento di confronto sui temi e sulle sfide che attendono il Made in Italy ultracentenario, a partire dalla valorizzazione dell’heritage e quindi di quel patrimonio materiale e immateriale che rimane il tratto distintivo di aziende con almeno 100 anni di ininterrotta attività.
Per l’occasione sarà anche presentato Fattobene, una piattaforma per la ricerca, la promozione e la vendita di oggetti italiani che esistono da generazioni, fondata dalla giornalista Anna Lagorio e dal fotografo Alex Carnevali. Un progetto che nel 2019 ha trovato spazio al MoMa Design Store di New York e che mira a esaltare le eccellenze manifatturiere del nostro Paese.
Nel programma dell’evento di venerdì 7 giugno sono anche previste la visita all’azienda Urbani Tartufi e al Museo del Tartufo di Scheggino.
Associato alla Unione Imprese Centenarie Italiane nel 2023, Urbani Tartufi inizia la sua lunga storia nel 1852 quando Costantino Urbani inizia ed esportare tartufi freschi a Carpentas, in Francia. In pochissimo tempo l’esportazione si amplia a tutta la Francia, Germania e Svizzera e in parallelo in Italia. Carlo e la moglie Olga Urbani, successori dalle forti doti imprenditoriali, ne fanno una vera e propria impresa a conduzione familiare, riunita intorno alla figura dei cavatori, così importanti nel mondo della tartuficoltura.
Ma è con la quarta generazione, Paolo e Bruno Urbani, che l’azienda assume le caratteristiche di un’industria tecnologicamente avanzata, che grazie ad innovazione e ricerca continua della qualità è riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Il primo è stato insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro per aver creato una realtà economica diventata il fiore all’occhiello dell’Italia nel mondo, insieme con il fratello Bruno, colonna portante all’interno dell’azienda e punto di riferimento per le nuove leve. Con l’attuale generazione Urbani, composta da Olga, Carlo e Giammarco, il focus si sposta sullo sviluppo di filiali estere come la sede della Urbani Truffle USA e sulla nascita di iniziative come il Museo del Tartufo, l’Accademia del Tartufo, la Urbani Travel&Tours e l’Urbani Funghi.
Urbani Tartufi, oggi presente in 70 Paesi, ha 14 sedi suddivise tra Italia ed Estero, 5 marchi e 300 collaboratori. Il Gruppo oggi rifornisce il mercato mondiale per un fatturato di circa 75 milioni, l’80% del quale avviene all’estero. Per soddisfare il fabbisogno mondiale Urbani Tartufi acquista ogni anno 250 tonnellate di tartufo.