Dopo la richiesta dei pm di assoluzione per Bocci e l'ex governatrice per il reato di associazione per delinquere: estranea a qualsiasi condotta di rilievo penale
Al termine dell’udienza nella quale i pm del processo sulla Concorsopoli perugina, Paolo Abbritti e Mario Formisano, tenuto conto delle risultanze dibattimentali, hanno chiesto l’assoluzione per il capo di imputazione dell’associazione a delinquere contestato a Gianpiero Bocci e Catiuscia Marini, l’avvocato Nicola Pepe, legale dell’ex governatrice umbra, ha dichiarato con una nota: “La natura abdicativa di tale richiesta conferma la totale estraneità della presidente Catiuscia Marini all’ipotizzato contesto associativo e – a nostro avviso – a qualsiasi ulteriore condotta suscettibile di rilievo penale”.
“Ribadisco che la Presidente Catiuscia Marini – si legge ancora nella nota dell’avvocato Pepe – ha sempre conformato il proprio agire ai principi del superiore interesse pubblico, a salvaguardia del servizio sanitario regionale, così improntando il proprio operato a uno scrupoloso rispetto della legge e quindi delle Istituzioni. Approfondiremo ogni ulteriore aspetto – conclude l’avvocato Pepe – durante la nostra discussione, prevista nelle prossime settimane”.
Le accuse rivolte nell’inchiesta a Catiuscia Marini e le conseguenti pressioni politiche portarono alle sue dimissioni dalla carica di presidente e ad elezioni anticipate in Umbria.
Martedì 26 marzo c’è attesa per la richiesta delle condanne, da parte dei pm, per la trentina di imputati a processo, a vario titolo, per i reati loro contestati legati ad alcuni concorsi dell’Azienda ospedaliera di Perugia.