Nell’anno 2023 sono state oltre 16 mila le segnalazioni di aggressioni nei confronti degli operatori sanitari in tutta Italia – a esclusione della Regione Sicilia, che non ha inviato i dati – per un totale di circa 18mila operatori coinvolti (ogni aggressione può coinvolgere più di un operatore). Questi dati sono emersi dal monitoraggio effettuato dall’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie (ONSEPS), istituito presso il Ministero della salute, che ha specifici compiti di monitoraggio, studio e promozione di iniziative volte a garantire la sicurezza dei professionisti sanitari, al quale ha aderito anche la FNO TSRM e PSTRP. L’attività di rilevazione è avvenuta attraverso una specifica scheda di monitoraggio trasmessa ai Centri regionali per la gestione del rischio sanitario, tramite l’Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza in sanità (ONBP), che ha permesso di acquisire, per la prima volta, dati omogenei a livello nazionale.;
Le segnalazioni delle aggressioni a danno dei professionisti TSRM e PSTRP sono, invece, state raccolte su base volontaria, attraverso la compilazione di un apposito questionario pubblicato nella piattaforma informatica della Federazione nazionale e disponibile solo dopo che ogni singolo Ordine avesse proceduto con la sua attivazione a favore dei propri iscritti. Per incentivare la compilazione, è stata trasmessa apposita circolare agli Ordini, con l’informativa sul trattamento dei dati e il documento tecnico sul questionario. Inoltre, gli iscritti sono stati informati attraverso newsletter, affinché avessero notizia della possibilità di segnalare le aggressioni subite nell’esercizio della professione.
Alla FNO TSRM e PSTRP afferiscono 19 professioni sanitarie, 59 Ordini, per un totale di circa 155.000 iscritti; il numero totale dei rispondenti e aggrediti è pari a 1.572. Le Regioni più colpite risultano essere la Lombardia, il Piemonte e l’Emilia Romagna.
Tutte le professioni sono interessate dal fenomeno in numero variabile, con numeri più rilevanti per gli Educatori professionali seguiti da i Tecnici sanitari di radiologia medica e dai Tecnici sanitari di laboratorio biomedico, con una preponderanza di aggressioni a carico delle professioniste donne, coerentemente con la composizione di genere del personale sanitario.
Le fasce d’età più colpite sono quelle tra i 30-39 anni e tra i 50-59 anni. I contesti più a rischio sono risultati essere gli ambulatori pubblici, oltre che studio, ambulatorio e laboratorio privati; gli aggressori sono principalmente gli utenti, assistiti, familiari e caregiver con una maggioranza di aggressioni verbali seguite da una quota minore di aggressioni fisiche e ai beni di proprietà.
Questi dati, seppur presentando il limite che la compilazione del questionario poteva essere redatta solo da professionisti che avevano subito una violenza, rappresenta uno strumento molto importante per il monitoraggio del fenomeno e verso il quale orientare la sensibilizzazione dei cittadini e la formazione degli operatori sanitari, entrambe utili alla prevenzione e al contrasto del fenomeno.
Teresa Calandra, Presidente della FNO TSRM e PSTRP, nell’esprimere gratitudine ai professionisti TSRM e PSTRP che hanno aderito all’iniziativa afferma che «la loro testimonianza contribuirà a rendere la società migliore e il sistema sanitario più sicuro, evitando ad altri di subire quel che hanno patito loro».
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