Cerimonia durante l'evento Pennellate Rosa: oltre all'impegno da poliziotta, anche quello sociale in favore dell'associazione Maisons Des Enfants
Interpellata nel 2021 quando era alla guida di un commissariato (quasi) tutto in rosa, il vicequestore Francesca Di Luca – così come tutte le altre poliziotte – aveva risposto che a dare loro più soddisfazione è poter “essere d’aiuto: perché in realtà il poliziotto – aveva aggiunto – non è un lavoro, ma un servizio, una missione”.
E non è dunque un caso che ieri “Per le eccellenti qualità umane e lo spirito di servizio dimostrati nel dovere di tutela e salvaguardia dell’ordine pubblico e della civile convivenza”, la vicequestore da un decennio a capo del commissariato assisano sia stata premiata dall’associazione Priori Piatto di Sant’Antonio, dall’associazione culturale Ctf, dall’associazione Punto Rosa e da Se de J’Angeli Se’, nel corso dell’evento di apertura di Pennellate Rosa, iniziativa culturale patrocinata dalla Città di Assisi in scena fino al 17 marzo nel palazzo del Capitano del Perdono. Erano presenti anche il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, e il vicesindaco Valter Stoppini ex poliziotto che ha ricordato, quando ancora era in servizio, l’arrivo della dottoressa Di Luca, che ha dedicato il riconoscimento ricevuto “alle poliziotte e alle collaboratrici del commissariato“. Non è mancata una riflessione, nel giorno dell’8 marzo, sulle donne e sui tanti casi di violenza: “Le donne devono avere il coraggio di denunciare, la violenza non è un destino, tutto può essere cambiato“.
Lavoro, ma non solo; Francesca Di Luca è anche impegnata nel sociale e – dopo aver adottato dal Madagascar due bambini, Christian nel 2016 e Riana nel 2023 – ha anche scelto di spendersi per l’associazione Maisons Des Enfants che in Madagascar aiuta madri in difficoltà e bambini abbandonati. Come è stato ricordato ieri, “quando ha saputo che la genitorialità biologica non sarebbe stata possibile, insieme al marito con cui condivide non solo la divisa ma anche la quotidianità, ha scelto di adottare due bambini di colore, scelta per empatia con il popolo africano da lei ritenuto contagioso nel trasmettere gioia, senso della vita e spirito di solidarietà”.
E oggi entrambi i figli sono fieri della mamma in divisa, “al punto che – è stato detto ieri – Riana dice di voler fare pure lei da grande la poliziotta“. “Ai nostri bambini – aveva spiegato la vicequestore un’intervista ad Avvenire – abbiamo sempre e subito detto che hanno dei genitori naturali che li hanno amati tanto da volerli mettere al mondo, ma che non potevano occuparsi di loro. Poi la nostra decisione immediata di avere un secondo figlio sempre dello stesso Paese è derivato dal fatto che sentivamo di avere ancora riserve d’amore da poter dare e ricevere, ma è stato anche un modo per non spezzare il legame con la loro terra e permettere di essere una famiglia nella famiglia: Christian e Riana lo sono. Non gli nascondiamo mai niente e non escludiamo che un giorno vogliano tornare nella loro terra che, adesso, è anche la nostra”.
“L’8 marzo è la ricorrenza per riflettere sul nostro ruolo a tutto tondo, anche nel contesto internazionale, in cui oggi più che mai la pace sarebbe necessaria e giusta, dove i conflitti più cruenti sono generati dal potere esclusivo degli uomini e invece le donne possono svolgere una funzione veramente fondamentale”, l’intervento del sindaco di Assisi Stefania Proietti su questa simbolica data. Tra l’altro nei giorni scorsi in Comune è stata accolta la giovane astrofisica Sofia Fatigoni impegnata nel progetto del telescopio Bicep Array al Polo Sud. Nel corso della visita, i consiglieri di maggioranza e minoranza, hanno ascoltato con interesse e curiosità l’attività della giovane scienziata alle prese con gli studi relativi al post Big Bang. E Sofia Fatigoni si è interessata alla vita dell’ente pubblico, facendo domande su come funziona il Comune. Il sindaco e i consiglieri l’hanno ringraziata per quello che fa e perché rappresenta una vera eccellenza nel panorama scientifico nazionale e internazionale.