Cambia il regolamento unico Atc, stoppati gli aumenti quote

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Redazione

Cambia il regolamento unico Atc, stoppati gli aumenti quote

Gio, 08/02/2024 - 12:33

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La riunione degli Stati generali della caccia: verso la proroga del Piano faunistico, Calendario venatorio con poche modifiche, anche sulle deroghe

Cambia il regolamento 6/2008 sugli Atc in Umbria. Nell’ottica di uniformare la normativa che sovrintende ai tre Ambiti territoriali di caccia.

L’annuncio è stato fatto dall’assessore regionale Roberto Morroni alla riunione degli Stati generali della caccia, alla presenza dei rappresentanti delle associazioni venatorie. Che però hanno bocciato due delle novità che l’Assessorato intendeva introdurre.

Maggioranza qualificata per presidente e bilancio

La prima, riguarda la maggioranza qualificata dei due terzi attualmente richiesta per eleggere il presidente in seno al Comitato di gestione e per l’approvazione dei bilanci. L’idea era quella di rendere sufficiente la maggioranza semplice.

Una questione non solo formale, alla luce dei problemi incontrati in questa tornata di rinnovo dei vertici dei tre Atc. Con il solo Calabresi che è riuscito ad essere eletto al primo voto alla guida dell’Atc1 e Montani che è stato nominato della Giunta regionale alla presidenza dell’Atc3, dopo che tutte le elezioni sono risultate infruttuose. E con il presidente dell’Atc2 Loreti che deve arginare la fronda interna rappresentata dalle associazioni venatorie più rappresentative sul territorio (Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia, Italacaccia) e che per questo ha la spada di Damocle dei voti sui bilanci.

Rappresentatività e incompatibilità

Le associazioni venatorie chiedono che però la maggioranza qualificata non venga toccata, perché garanzia di un’ampia rappresentatività sulle scelte fondamentali dell’Atc. E comunque, se si dovrà mettere mano agli aspetti che regolamentano in particolare le elezioni, occorre anche rivedere la rappresentatività. Con l’ipotesi, in caso contrario, che qualcuno possa fare ricorso al Tar.

Attualmente, i Comitati di gestione contano 20 membri, così suddivisi: 6 designati dalle associazioni venatorie e 6 dalle associazioni agricole (2 per quelle sopra i 4mila associati); 4 in rappresentanza degli ambientalisti; 3 indicati dalla Regione e uno dall’Anci (Comuni).

C’è poi l’aspetto legato alla norma sulle incompatibilità, sul quale la Libera Caccia, attraverso il proprio legale Marzio Vaccari, ha chiesto un parere formale all’Assessorato.

Bloccati gli aumenti quote Atc

Le associazioni venatorie hanno poi bloccato la proposta di aumenti delle quote pagate dai cacciatori per l’iscrizione agli Atc. Non solo per gli aspetti economici, quanto per la mancanza di servizi (vedi i ripopolamenti) che i cacciatori lamentano in alcuni Ambiti.

L’Atc1 ha deliberato all’unanimità l’adeguamento Istat rispetto agli attuali 25 euro. Ma nelle linee di intervento che l’assessore Morroni presentò alla prima convocazione degli Stati generali, si prospettava un progressivo innalzamento delle quote per tutti gli Atc, passando dai 25 euro fino a 50.

Ci sono poi altre difformità rispetto agli introiti tra i diversi Atc: i costi per i cacciatori esterni; le quote variabili in base ai danni (previste ad esempio per l’Atc1).

Tutto congelato, per il momento, visto il clima di tensione tra i cacciatori e l’assessore Morroni.

Piano faunistico, verso la proroga di quello attuale

Lo stesso Morroni, poi, diversamente da quanto aveva annunciato in Aula rispondendo ad un’interrogazione del consigliere Manuela Puletti, ha comunicato che ormai non ci sono i tempi tecnici per la definizione del nuovo Piano faunistico regionale. Si andrà quindi alla proroga di quello attuale, che era stato varato dalla precedente amministrazione di centrosinistra, sotto la regia dell’allora assessore Cecchini.

Calendario venatorio e nodo deroghe

Anche il Calendario venatorio 2024/25 ricalcherà quello dell’ultimo anno, senza scossoni. Resta il nodo deroghe. L’unica che era stata prevista, quella alla tortora, aveva richiesto il ricorso alla app. Per le altre specie, in particolare lo storno, la Regione ribadisce che Ispra vuole avere determinati numeri delle richieste di risarcimento per dare il via libera degli abbattimenti, ad esempio dello storno.

I cacciatori replicano però che il lavoro di monitoraggio dovrebbe essere fatto dall’Osservatorio, pagato con i loro soldi. Insomma, si ripete la disputa già vissuta nei giorni scorsi con i pescatori a proposito dei danni provocati dai cormorani.

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