Cimo e Fesmed Umbria aderiscono allo sciopero dei medici in programma a Roma per difendere la sanità pubblica
Scenderanno in piazza anche i medici dell’Umbria domani a Roma per difendere la sanità pubblica sempre più in crisi. Una protesta per sottolineare la situazione di grave difficoltà con cui il personale sanitario è costretto a lavorare ogni giorno, come dimostrano i numerosi addii del personale che sceglie di passare al privato per sentirsi più tutelato. L’ultimo emblematico caso è quello dell’ortopedico dell’ospedale di Perugia Ermanno Trinchese, dimessosi nei giorni scorsi dopo 23 anni di servizio e circa 15mila interventi chirurgici; dimissioni accompagnate da un duro sfogo verso l’azienda ospedaliera.
A portare avanti le ragioni del personale sanitario sono i sindacati di categoria, Cimo Umbria e Federazione Cimo-Fesmed Umbria. Che appunto il 5 dicembre saranno a Roma per aderire allo sciopero nazionale che porterà in varie piazze italiane i camici bianchi a manifestare contro la manovra finanziaria decisa dal Governo.
“La sanità pubblica non si svende, si difende” è il claim scelto per dare titolo al sit-it di protesta che, nella Capitale, radunerà i medici e tutti gli altri protagonisti del Servizio sanitario nazionale in piazza Santi Apostoli dalle ore 11 alle ore 13.
Dall’Umbria saranno due i pullman che partiranno in direzione Roma (da Perugia partenza alle ore 7.30 dal piazzale Centova, nei pressi di Uci Cinema; da Terni partenza alle ore 8 dal parcheggio adiacente all’ospedale e all’università).
“Il depauperamento del Sistema sanitario nazionale è in atto da troppi anni. L’emergenza pandemica ne ha evidenziato tutte le criticità che, come sindacato, avevamo da tanto tempo già denunciato alle Istituzioni preposte al governo della stessa sanità, sia sul piano nazionale che regionale. I medici, nonostante tagli, promesse non mantenute e difficoltà insormontabili, hanno sempre messo al servizio del cittadino utente tutta la loro professionalità, con sacrificio e abnegazione. Ma il quadro generale che si è creato e in cui ci troviamo ad esercitare, impone un’azione decisa a difesa del Servizio sanitario pubblico. E’ questo il tempo di agire e in fretta, ce lo chiedono i cittadini, ce lo chiedono i nostri pazienti. Cimo Umbria, oltre a stare al fianco dei medici, è soprattutto accanto ai pazienti che ogni giorno affollano le nostre corsie d’ospedale e a loro vanno date risposte e servizi certi, adeguati alle esigenze espresse. Per farlo occorrono risorse e programmazione, Cimo è stata e sarà sempre disponibile al dialogo e alla massima collaborazione con gli enti preposti, ma adesso è giusto far sentire anche la nostra voce dalle piazze di tutta Italia”: è quanto dichiara il segretario regionale di Cimo Umbria, Marco Coccetta.
“A Roma e in tutte le piazze italiane in cui scenderemo per manifestare ci sarà una nutrita presenza di medici e del personale sanitario che opera nel Servizio nazionale e anche in Umbria abbiamo il sentore che saranno in molti ad aderire allo sciopero. A quelli che puntano il dito contro la manifestazione, insinuando che così facendo mettiamo a rischio il servizio da prestare ai pazienti, diciamo che ci sono interi reparti e strutture che quotidianamente lavorano con un numero così esiguo di medici e personale che, a confronto, è nulla rispetto a una giornata di mobilitazione. Il tema della mancanza di personale medico è ormai cronico, siamo chiamati a turnazioni massacranti e non più gestibili e poi ci meravigliamo che i professionisti migliori decidono di andarsene dalla sanità pubblica regionale. Questa manifestazione è pensata e organizzata a tutela della salute dei cittadini, serve una nuova e radicale programmazione del Servizio sanitario nazionale con fondi adeguati alle esigenze delle strutture ospedaliere e sanitarie presenti in Umbria e in Italia”: ad affermarlo è Cristina Cenci, presidente della Federazione Cimo-Fesmed Umbria.