L’occasione è stata quella di Frantotipico, a Castel Ritaldi, l’evento che celebra l’olio nuovo, uno dei tanti del mese di novembre
I sindaci dell’Unione dei Comuni Terre dell’olio e del Sagrantino si sono di nuovo dati appuntamento per promuovere la candidatura di questi territori a ‘Capitale italiana della Cultura 2026’. L’occasione è stata quella di Frantotipico, a Castel Ritaldi, l’evento che celebra l’olio nuovo, uno dei tanti che nel mese di novembre, ricco di appuntamenti nei borghi dell’Unione, valorizzano i prodotti locali. L’Unione dei Comuni Tos, di cui fanno parte Bevagna, Campello sul Clitunno, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Massa Martana, Montefalco e Trevi, rappresenta l’unica realtà umbra in lizza per questo titolo, conferito annualmente dal Mic.
“La candidatura – ha affermato Elisa Sabbatini, sindaco di Castel Ritaldi – rappresenta un progetto fondamentale per la promozione dell’intera area in cui sono ricompresi otto comuni umbri al centro della Valle Umbra sud, accomunati da affinità storiche, culturali, artistiche, paesaggistiche e naturalistiche”.
Il dossier di candidatura
Il Dossier di Candidatura dal Titolo ‘Cultura X Benessere’ vuole veicolare e affermare il messaggio che nelle Terre dell’olio e del Sagrantino le attività che hanno un’accezione culturale e che possono essere fruite da cittadini e turisti concorrono al Benessere fisico e psichico di essi. Il programma culturale per il 2026 si articola in tre grandi assi tematici. Il primo, ‘cultura in tavola’: con riferimento allo stretto legame che sussiste tra territorio e cibo, tale connessione è utile a sottolineare come l’ambiente e le abitudini alimentari siano in grado di influenzare lo stato di salute e di benessere dell’uomo e dell’intera comunità. Questo concetto riflette l’importanza di coniugare la salute individuale e collettiva con l’ambiente circostante e, di conseguenza, con le tradizioni legate all’alimentazione. Il secondo, ‘Storia, arte e tradizione’: queste attività hanno come obiettivo principale la riscoperta delle tradizioni e della cultura del territorio, affinché contribuiscano al benessere emotivo, mentale e sociale degli abitanti e dei visitatori. È noto come il benessere psico-fisico passi anche attraverso la conoscenza e la scoperta dei luoghi ed è proprio grazie alla tradizione storica, con la quale si tramanda il sapere, che è possibile garantire la continuità tra le generazioni e intessere un legame identitario con le radici di un territorio. Il terzo, Natura e paesaggio: rivivere e valorizzare questi splendidi territori risponde all’obiettivo di costruire un ponte tra natura e uomo, riportando l’attenzione sulla bellezza e i benefici del mondo naturale. Le attività proposte intendono avvicinare la natura e l’uomo, per potenziarne il benessere psicofisico e alimentarne l’equilibrio emotivo e spirituale.
Le attività culturali proposte includono eventi e festival; itinerari e attività sportive; attività di digital engagement; competizioni e contest; workshop e seminari e infine strumenti specifici per supportare l’offerta turistica in tema di mobilità sostenibile tra i Comuni e orientamento dei turisti.