L’incubo è finito. Il Tribunale di Spoleto ha infatti assolto il consigliere provinciale Giampiero Panfili che era finito nelle indagini condotte dalla procura della repubblica su alcune vicende legate ad alcune attività della Banca Popolare di Spoleto. L'accusa per lui era di favoreggiamento personale (avrebbe informato alcune persone convilte nelle inchieste sull'esito delle indagini).
Il noto politico per questo fu anche arrestato, scontando 16 giorni nel carcere di Maiano di Spoleto. Lui si è sempre professato innocente e oggi, dopo quasi 6 anni, ha avuto ragione. Il giudice Avenoso, poco dopo le 15, ha letto la sentenza. “Siamo a dir poco soddsfatti – dice al telefonino l’avvocato Donatella Tesei – è stata una vera e propria battaglia legale ma siamo riusciti a dimostrare la sua innocenza. E la formula è quella ‘piena’: il consigliere provinciale Panfili è stato infatti assolto ai sensi dell’art. 530, comma 1, quello previsto perchè il fatto non sussiste”.
Anche l’accusa (pm Roberta Maio) stamani ha chiesto l’assoluzione per Panfili.
Il giudice, contestualmente alla lettura, ha depositato le motivazioni della sentenza che saranno disponibili già nelle prossime ore.
Al momento della sentenza Panfili si trovava a Perugia per alcuni impegni di lavoro. “Sono molto contento, per la mia famiglia, prima ancora che per me” si è limitato a dire. Nessun altro commento. Quelli li farà con ogni probabilità nel corso di una conferenza stampa che si terrà nei prossimi giorni. Subito dopo la notizia, ha informato il figlio Andrea e la moglie Annamaria (nella foto d'archivio)