Procura, c’è posta per te: ko Commissione indagine sul furto di una pianta | Video, 10’ che imbarazzano la maggioranza - Tuttoggi.info

Procura, c’è posta per te: ko Commissione indagine sul furto di una pianta | Video, 10’ che imbarazzano la maggioranza

Carlo Ceraso

Procura, c’è posta per te: ko Commissione indagine sul furto di una pianta | Video, 10’ che imbarazzano la maggioranza

Lun, 24/07/2023 - 08:00

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In consiglio comunale respinta l'ipotesi di una commissione d'indagine sul tentato furto di una pianta che coinvolgerebbe un amministratore

Procura, c’è posta (in arrivo) per te: dopo la bocciatura di istituire una Commissione di indagine, può sintetizzarsi così la vicenda del tentato furto della pianta caduta lo scorso ottobre e che, a distanza di mesi, tiene ancora banco fuori e dentro l’aula del consiglio comunale di Spoleto per vedere coinvolto almeno “un amministratore pubblico”.

Affaire destinato a quanto pare ad approdare di nuovo negli uffici degli inquirenti.

La Procura della Repubblica di Spoleto, come si ricorderà, già a ottobre scorso era stata informata dell’intervento della Polizia locale nell’imminenza dei fatti, anche se qualche mese dopo sarebbe trapelato un secondo intervento fatto dagli stessi agenti municipali nella stessa giornata. Al momento non risulterebbero iscritti nel registro degli indagati.

Ma più passa il tempo, più quello che sembrava un “giallo”, ammesso che reato vi sia stato, sembra trasformarsi in un “noir” dalle conseguenze imprevedibili. Visto che ne sarebbero coinvolti (il condizionale resta obbligatorio)a vario titolo, quanto meno per responsabilità politica, esponenti di consiglio, governance e management.

Così almeno a sentire l’intera opposizione che – dopo i lavori della Commissione controllo e garanzia del presidente Diego Catanossi  (carica che spetta alla minoranza) e del vice presidente Enrico Morganti (maggioranza – M5S), lavori che in almeno una occasione sono stati segretati, aveva richiesto l’istituzione di una Commissione di indagine.

Indagine che la maggioranza – Pd, M5S, Civici per Spoleto–Sisti sindaco e Ora Spoleto – ha inesorabilmente bocciato con 13 voti contrari (3 assenti, 7 i favorevoli per l’opposizione con 2 assenti), come si evince dal Verbale pubblicato in questi ultimi giorni all’albo pretorio relativo all’assemblea del 22 giugno scorso.

I lavori di quella assise, pubblicati su Facebook, in qualche modo confermano che la Commissione controllo e garanzia è venuta a conoscenza di documenti e testimonianze che meriterebbero di essere approfondite.

Il centrosinistra resta trincerato dietro un assoluto mutismo: solo a microfoni spenti qualche consigliere, sentito da Tuttoggi, difende la scelta fatta giustificandola che “i lavori non hanno portato in evidenza nulla di rilevante” e ancora “dopo 4 riunioni non si possono continuare a spendere soldi dei contribuenti per i gettoni di presenza” (anche se la minoranza si era detta disponibile a rinunciare al gettone pur di arrivare a fare chiarezza).

Minoranza invoca Procura, i 10 minuti che imbarazzano

In poco più di 40 minuti la pratica viene liquidata dal governo cittadino con il voto contrario; ma sono vari interventi a gettare più di una ombra e diversi interrogativi. Come dimostra, non esaustivamente, la sintesi del video fatta da Tuttoggi: 10’ che imbarazzano la silente maggioranza, a parte un breve intervento del capogruppo Federico Cesaretti (Pd) che assicura “non ci sono elementi, si è già discusso abbastanza, tutto qui…non c’è ragione di una ulteriore commissione”.

Il Presidente Trippetti, la Vice Coltorti e il Segretario

Ad aprire i lavori il Presidente del consiglio, Marco Trippetti, il quale in qualche modo conferma che una delle figure interessate dalla vicenda è un consigliere comunale (scontato in quota alla maggioranza). E questa è una prima notizia, visto che finora si era parlato genericamente di uno o più amministratori coinvolti.

Non si spiegherebbe altrimenti l’avvertimento di Trippetti all’Aula: “qualora dovesse venire fuori il nome espressamente di un membro di questa assise interromperò la discussione togliendo immediatamente la parola ai consiglieri, individuerò come interrompere la diretta e segreterò la seduta facendo uscire tutti i non addetti ai lavori, è chiaro a tutti? Chiaro”. Un alert dettato ovviamente dal garantire la privacy, ma che costringerà i consiglieri a pesare ogni singola parola nel corso dei rispettivi interventi.

Il primo ad intervenire è il capogruppo Gianmarco Profili (Alleanza civica) “non faccio parte della Controllo e garanzia, in 19 anni di attività politica non ricordo l’istituzione di una Commissione di indagine, discuterla in assenza di sindaco e vicesindaco lo trovo particolare perché particolare è la richiesta”.

La parola passa a Sergio Grifoni (Obiettivo Comune): “Volevo ricordare il perché della richiesta, perché nell’ambito della Commissione sono stati portati a conoscenza dei commissari alcuni avvenimenti particolari, che portavano a supposizioni che andavano oltre il comportamento lecito, di conseguenza la Controllo e garanzia non aveva alcun potere se vi erano stati degli interessamenti da parte di rappresentanti istituzionali. Siccome non c’è stata possibilità di approfondire, l’unico strumento possibile è l’istituzione della Commissione di inchiesta”.

Il consigliere Giancarlo Cintioli fa un appunto alla maggioranza “il presidente Catanossi sono oltre 20 giorni che aspetta la controrelazione di maggioranza sul lavoro fatto per poterlo portare in discussione in aula. La discussione in aula servirebbe a diradare quel chiacchericcio e quelle ombre che si vanno addensando su un atto che potrebbe avere sviluppi a noi oggi incomprensibili e potrebbe essere di aiuto per cercare di uscire da una situazione che rischia di diventare grottesca. A distanza di mesi, nonostante aver ascoltato testimoni, segretato riunioni, non si riesce a portare uno straccio di relazione”.

Il capogruppo Alessandro Cretoni (FdI) parla di “richiesta finalizzata a fare chiarezza su determinate questioni che non hanno trovato il dovuto riscontro e per lavare i panni sporchi dentro casa. E’ del tutto evidente che qualora tutto ciò non avvenga, ci sentiremo liberi di intraprendere qualsiasi ulteriore strada”.

E’ la volta del Presidente della Controllo, Catanossi (Spoleto 2030), che ricorda di aver depositato già il 30 maggio scorso la propria relazione conclusiva, non sottoscritta dalla maggioranza che ha però facoltà di presentarne una propria: ma, passati due mesi (meglio 3, visto che l’ultima Commissione si è riunita ad aprile) e due solleciti al vice presidente Morganti, il centrosinistra ad oggi non ha ancora messo nero su bianco le proprie considerazioni. “Tutti auspicavamo che la controrelazione fosse elaborata in tempi congrui, ricordo le parole del segretario comunale ad essere solerti a portare a termine questo lavoro che merita una discussione all’interno del consiglio” ha concluso Catanossi.

Apprendo ora del deposito e convocherò il consiglio dopo la ricezione della seconda relazione, sollecito ufficialmente il vicepresidente della Controllo e garanzia ad inviare quanto prima l’atto” puntualizza il Presidente Trippetti.

Il capogruppo Sergio Grifoni

Nelle dichiarazioni di voto arriva ancora un appello dai banchi della minoranza.

Quello di Grifoni non sembra lasciar strada ad altro che non sia appunto una indagine interna o il ricorso alla Procura: “rivolgo un accorato appello alla maggioranza, non è stato chiesto un documento accusatorio ma uno strumento istituzionale per fugare ogni dubbio su domande alle quali non si è potuto rispondere. Ripensate a questo. Quando diventai consigliere la prima volta, il professor Dominici mi disse ‘guarda che non devi più passare al Corso” (Mazzini, n.d.r.). Io non riuscivo a capire e allora aggiunse ‘tu adesso sei consigliere comunale  e laddove sta il Tribunale non ci devi passare perché tutti quelli che sono problemi politici vanno risolti in Comune, non in Tribunale’. Fate che questo argomento possa essere risolto qui, non ci fate andare su una strada che non piacerebbe al professor Romoletto Dominici” conclude il capogruppo.

Centrosinistra boccia commissione indagine

A sentire le dichiarazioni sorgono diversi interrogativi: perché si sottolinea più volte l’assenza in aula di sindaco e vice sindaco, presenti fino a poco prima che cominciasse la discussione? Quali supposizioni fanno pensare a comportamenti illeciti? Quali sono le “ombre” che si sono addensate su questa vicenda? Chi sono i rappresentanti istituzionali che si sono interessati alla vicenda e che “interessamento” avrebbero condotto? Quanti verbali sono stati elaborati dalla polizia locale? Perché la maggioranza ritarda ancora la propria relazione che, vuoi anche per l’imminente pausa estiva, porterà la discussione sui due atti a non prima di settembre prossimo? Davvero è stato tutto chiarito e, in caso contrario, perché non rinunciare tutti al gettone di presenza istituendo la Commissione di indagine?

Domande che non trovano, per il momento, risposta. Perché al momento del voto i 13 presenti della maggioranza, sfiorando di un soffio il numero legale, hanno respinto compatti la proposta della Commissione di indagine.

All’opposizione non è rimasto che prendere atto; 7 voti non sono sufficienti per far passare la mozione e neanche abbandonare l’aula avrebbe cambiato il corso visto il numero legale raggiunto. Certo sarebbe curioso sapere se al voto ha preso parte anche il/la consigliere/a al centro della questione: un voto sicuramente legittimo, eticamente inopportuno.

Atti alla Procura

Il silenzio del centrosinistra, ovvero il mancato deposito della controrelazione, passati più di tre mesi, ha convinto i colleghi del centrodestra, e questa è l’ultima novità, a rompere gli indugi e proprio in queste ore si sta predisponendo un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica dettato essenzialmente dal fatto che i consiglieri, nell’esercizio delle funzioni, sono pubblici ufficiali.

E tenere per sé eventuali notitiae criminis li potrebbe vedere addirittura co-responsabili. Così la via giudiziaria appare imminente. Con buona pace per il pensiero del compianto professor Dominici.

© Riproduzione riservata

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