Il capogruppo Pastorelli (Lega Umbria) chiede se le stazioni Arpa per il monitoraggio siano attive e quali siano i valori
Un anno fa il consigliere regionale M5S Thomas De Luca sottolineava come fosse inaccettabile che da nove mesi “la giunta regionale non abbia ancora tenuto fede agli impegni presi con imprese e cittadini sulla delocalizzazione delle ex Fonderie Tacconi”. Un anno dopo la situazione non è cambiata, la puzza e le emissioni sono ancora lì, ma a muoversi è il consigliere regionale Stefano Pastorelli, che chiede alla politica e alle istituzioni di tutelare la salute dei cittadini.
In campagna elettorale e anche prima era emersa l’ipotesi di delocalizzare le ex Fonderie Tacconi che però, essendo un’azienda insalubre di prima classe, in pochi vogliono. E pazienza se l’Arpa, nel 2021, ha certificato che l’azienda non emette inquinanti pericolosi né sfora i limiti e se anche il Tar dell’Umbria aveva bocciato l’ordinanza del Comune perché “dal provvedimento sindacale gravato e dagli atti nello stesso richiamati non risulta emergere alcuna situazione di emergenza sanitaria o pericolo attuale e imminente per la salute e l’incolumità pubblica“.
Da settimane i cittadini fotografano fumi neri e segnalano puzza a tutte le ore del giorno, e ora a muoversi è il capogruppo della Lega Umbria che ha presentato un’interrogazione in consiglio regionale per chiedere un intervento immediato della Giunta e di conoscere se siano ancora attive in loco le stazioni Arpa per il monitoraggio dei livelli di inquinamento nell’aria e quali valori stiano segnalando.
“Il diritto alla salute dei cittadini costituisce per noi la priorità da tutelare così come riteniamo vadano incentivate forme di attività economico – produttiva, che possano incrementare i livelli occupazionali e garantire il benessere dei residenti. Al contempo, la politica e le istituzioni hanno il dovere di far rispettare le leggi regionali e nazionali vigenti in materia, nonché le direttive emerse dai vari tavoli tecnici sino ad oggi istituiti e svolti. Ho più volte segnalato le varie problematiche ambientali che scaturiscono da un’industria insalubre di prima classe, situata a poche centinaia di metri sia dai centri abitati limitrofi che dalla Basilica e dalla Porziuncola“, si legge nella nota.
Per Pastorelli, “serve un serio progetto di delocalizzazione delle ex Fonderie Tacconi che, a quanto pare, sta riscontrando numerose difficoltà. Il connubio salute-lavoro deve trovare pronta applicazione nella definizione di strategie volte a salvaguardare le famiglie del centro abitato, da fattori potenzialmente inquinanti, garantendo allo stesso tempo il mantenimento dei livelli occupazionali e il rispetto dei canoni qualitativi della produzione. Un intervento della Regione Umbria non è più rinviabile”