Dopo la questione sollevata da Porzi e Fora, incontro tra la "Volumnio" e il "Volta" per consentire al ragazzo di iscriversi
In programma un incontro, con le autorità scolastiche, per risolvere la questione del ragazzo disabile a cui è stata negata l’iscrizione all’Istituto ‘A. Volta’. Un caso che era stato sollevato dai consiglieri regionali Donatella Porzi (Gruppo Misto) e Andrea Fora (Patto Civico). “Ci teniamo a precisare – chiariscono i due consiglieri – che l’unico nostro intento era e rimane quello di tutelare la fragilità di una famiglia e di un ragazzo, ai quali le istituzioni e il sistema educativo devono poter offrire risposte e percorsi formativi, opportunità di inclusione e possibilità di crescita ed emancipazione, attraverso una presa in carico del sistema scolastico che è evidente che è mancata fino ad oggi”.
“Ringraziamo il garante per la disabilità Massimo Rolla – proseguono – che si è subito attivato, assumendosi la responsabilità di coordinare le istituzioni interessate per risolvere il problema. Così come ringraziamo l’Ufficio scolastico regionale, la Scuola Media ‘Volumnio’ e l’Istituto ‘Volta’ che hanno subito dato disponibilità ad organizzare un incontro, che si terrà nei prossimi giorni, volto ad individuare nell’immediato soluzioni opportune, funzionali ed efficaci per il giovane. A livello istituzionale non ci interessa e non compete a noi individuare le responsabilità e le motivazioni per cui siamo arrivati a questa situazione, che ha umiliato un ragazzo che si è sentito rifiutato. Sicuramente qualcosa non ha funzionato. Sappiamo della qualità educativa e del livello di inclusione garantito negli anni e attualmente dall’Istituto Volta. Sappiamo che ci sono stati ritardi nelle pratiche di iscrizione. Ma da oggi sappiamo che grazie alla nostra segnalazione il sistema scolastico sta svolgendo quella buona pratica di collaborazione istituzionale, volta a risolvere i problemi, che dovrebbe essere sempre garantita. Auspichiamo che nei prossimi giorni – concludono Porzi e Fora – si riesca a trovare tutti insieme la soluzione migliore per il
ragazzo, sul piano formativo, educativo ma soprattutto sul piano del rispetto e dell’accoglienza, con cui potrà sentirsi non un ‘peso’ ma una risorsa per la nostra comunità”.
(foto generica d’archivio)