Nonostante il divieto di avvicinamento beccato mentre spiava la ex che in quel momento era nel comando della polizia municipale di Spoleto
Nonostante avesse a suo carico un divieto di avvicinamento alla sua ex, l’avrebbe pedinata, appostandosi fuori dagli uffici della polizia municipale di Spoleto dove la donna in quel momento si trovava per motivi di servizio. Non solo: perquisito, aveva a disposizione oggetti atti ad offendere, tra cui un coltello ed una pistola scacciacani senza tappo rosso. E’ per questo scattato l’arresto lunedì mattina in piazza Garibaldi per uno spoletino da parte degli agenti del commissariato di polizia di Spoleto.
A chiedere l’intervento dei poliziotti è stata appunto una donna, che mentre si trovava nei locali che ospitano i vigili urbani ha notato l’uomo che la osservava dall’interno di un’auto. Giunti sul posto, gli agenti hanno constatato che l’ex compagno della richiedente aiuto si trovava ancora sul posto ed hanno effettuato gli approfondimenti del caso. È dunque emerso che l’uomo non avrebbe dovuto trovarsi lì, essendo gravato da uno specifico divieto di avvicinamento al posto di lavoro e ad ogni altro luogo frequentato dall’ex compagna, con l’obbligo di mantenersi ad una distanza di almeno 200 metri. Tale divieto gli era stato imposto dal giudice nell’ambito di un procedimento penale che lo vede tuttora indagato per i reati di atti persecutori ai danni della donna.
Gli agenti lo hanno poi sottoposto a perquisizione – estesa successivamente anche al veicolo e all’abitazione – che ha dato esito positivo. L’uomo, infatti, è stato trovato in possesso di un paletto metallico, un coltello, una scacciacani priva di tappo rosso e alcuni proiettili a salve, poi sottoposti a sequestro. A quel punto è stato arrestato in flagranza di reato, arresto poi convalidato dal gip.