Il 6 aprile in Regione la riunione della Consulta, restano divergenze sul cinghiale
Archiviata, per il momento, la partita delle nomine dei rappresentanti in seno ai tre Atc umbri (con il riconteggio degli associati richiesto per un posto conteso nell’Ambito 3 del Ternano e diverse frizioni all’interno di alcune associazioni, soprattutto nel Perugino) i rappresentanti dei cacciatori umbri si rituffano ora nelle problematiche legate al nuovo Calendario venatorio.
Rinnovi Atc, ecco i nomi
indicati dalle associazioni
La riunione in Regione è fissata per il 6 aprile. L’assessore Morroni, dopo le critiche dello scorso anno, soprattutto a seguito dei ricorsi presentati dagli ambientalisti, è stato categorico: questa volta niente liti che ritarderanno l’iter. Dunque, il Calendario venatorio, pur nell’aggiornamento delle date, resterà in pratica quello dello scorso anno. A meno di proposte di modifica avanzate all’unanimità. Sulle quali pare che non ci sia un accordo.
Neanche sulla caccia al cinghiale, che resta uno dei nodi dolenti. Anche all’interno delle stesse associazioni, tra le istanze che arrivano dal Perugino e quelle dal Ternano.
E se il Calendario venatorio base dell’Umbria è praticamente definito, restano alcuni nodi, legati alle regole europee e nazionali. Su tutte, quella relativa alla preapertura, con la tortora che continua a far discutere, specie dopo l’esperimento dell’app con carniera avviato lo scorso anno.
Non sarà invece certamente introdotta nella prossima stagione venatoria la sperimentazione del tesserino elettronico, che la Regione Umbria intende avviare, come da comunicazione fatta alle associazioni, in aggiunta a quello cartaceo tradizionale.